Tutti pazzi per “Epic, il mondo segreto”


Un cattivo che vuole conquistare il mondo per trasformarlo in un posto tetro e senza vita, una regina che vuole salvarlo e un esercito di piccoli uomini che si muovono sulle ali di agili colibrì e che combattono anch’essi affinché il loro regno – fatto di immense foreste e popolato dalle più svariate razze di animali –  non venga distrutto. È un messaggio quasi ecologista quello lanciato dal nuovo cartone 3D Epic, il mondo segreto – nelle sale dal 23 maggio – che porta sul grande schermo una storia in cui la vera protagonista è la natura e in cui la natura stessa, grazie all’aiuto delle forze del bene riuscirà a risorgere dalle proprie ceneri. Un film d’avventura, in cui la tecnica tridimensionale dimostra di aver raggiunto livelli altissimi e che nasce da un’idea di Chris Wedge, il primo regista, insieme a Carlos Saldanha (anche il team è lo stesso, Bleu Sky Studios) della quadrilogia de L’era glaciale, una delle serie di animazione più amate e celebri nella storia del cinema. Il vero spettacolo dunque passa attraverso gli occhialini per la visione 3D che gettano lo spettatore in una foresta che mescola la realtà alla fiaba e in cui i protagonisti sono uomini piccoli come insetti che per puro caso (ma forse proprio così non è) si troveranno ad aver bisogno dell’aiuto di due normalissimi esseri umani, due “calpestatori”, come li chiamano loro. Una jungla popolata da fiori giganteschi e animali strani, tra questi anche due lumache buffe e parlanti, che nella versione italiana hanno la voce del duo comico composto da Lillo e Greg.

“Il mio è un personaggio assurdo – racconta Greg – una sorta di pupazzo buffo è cialtrone che vorrebbe essere un eroe”. Lillo invece è un lumacone di nome e di fatto: “gioco a fare il seduttore  – spiega l’attore romano – quando invece sono solo un ammasso di bava e di grasso”. Entrambi però sottolineano come sia stato divertente il doppiaggio dei due personaggi Mub e Grub: “Doppiare un cartone è facile perché puoi andare sopra le righe quanto vuoi – dice Lillo –  al cinema invece è sempre tutto un lavoro sulla sottrazione e poi se hai un bravo direttore di doppiaggio e noi ne abbiamo avuto uno bravissimo, Massimo Giuliani (che ha fatto tanti cartoni animati ed è stato ad esempio la voce di Bugs Bunny) lo è ancora di più”. “E poi non vi dico che lavoro di immedesimazione nel personaggio – scherza ancora Lillo – ho passato tre mesi con le lumache per immergermi completamente nel ruolo; insomma, da metodo Stanislavsky”. A dare la voce alla bella Regina Tara è invece Maria Grazia Cucinotta (nella versione originale era la cantante Beyoncé) che al contrario spiega come non sia stato così immediato per lei lavorare sul suo ruolo: “Quando mi sono ritrovata a doppiare Tara mi sono resa conto di quanto parlo male. Giuliani mi ha preso in giro per un po’ all’inizio. Mi diceva che la regina doveva essere sì mediterranea ma non proprio siciliana! È stata però un’esperienza molto divertente e poi in America doppiare i cartoni è ancora più difficile perché prima dai loro la voce e poi li disegnano”. Per quanto riguarda Mandrake, il cattivo, la voce è quella di Christoph Waltz che per l’edizione italiana ha passato il testimone ad Adriano Giannini. Anche da noi, come per Beyoncé, e il leader degli Aerosmith Steven Tyler, uno dei protagonisti ha la voce di un cantante: Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Muto Soccorso, che in Epic è Nim Galuu, un simpatico millepiedi, stralunato ma anche saggio. “Questo è stato un vero lavoro di fantasia – dice Di Giacomo – ma non perché siamo in un universo fantastico purtroppo, ma perché vincono i buoni, che di questi tempi è una cosa veramente fuori dalla realtà”. Un riferimento politico? Di Giacomo glissa: “No, ma bisognerebbe portare più spesso i politici al cinema”. Tutto il cast di doppiatori racconta poi la propria personale passione per il genere d’animazione. Lillo ha più di seicento dvd e li colleziona tutti e dice: “il mio primo cartone è stato Il libro della giungla e credo che la mia carriera artistica sia cominciata lì”. Greg ammette di fermarsi agli anni Settanta e di amare soprattutto i lavori dei fratelli Fleischer: Braccio di ferro, Betty Boop o quelli di Hanna-Barbera; mentre “odia ferocemente i giapponesi”. Maria Grazia Cucinotta – che attualmente sta preparando, come produttrice, l’uscita di Tulpa di Federico Zampaglione e si sta occupando della preparazione del film italo cinese C’è sempre un perché invece li ama tutti, confessando che però se potesse ridoppiarne uno sceglierebbe sicuramente Belle di La bella e la bestia.

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21 Maggio 2013

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