Tutti i luoghi della Festa

In molti non sono riusciti a entrare alla conferenza stampa della Festa internazionale di Roma, oggi pomeriggio in Campidoglio, a conferma di un interesse robusto e crescente. L’Aula Giulio Cesare, quella del consiglio comunale, era veramente gremita di addetti ai lavori: produttori e distributori, i vertici di Cinecittà Holding, registi (i Taviani, Gigi Magni, Citto Maselli, Emidio Greco, Cristina Comencini, Ugo Gregoretti, Tinto Brass, Ettore Scola, Michele Placido) e, tra i politici, il sottosegretario Gianni Letta, mentre il ministero dei Beni Culturali era rappresentanto dal DG Gaetano Blandini. Sul palco, a spiegare la filosofia “popolare” e industriale del festival, il sindaco Walter Veltroni, il presidente della Regione Piero Marrazzo, il presidente della Provincia Enrico Gasbarra.

Già ribadita in altre occasioni la piena collaborazione tra i tre enti locali. Non un centesimo proviene invece dalle casse dello Stato, mentre gli sponsor privati, con la BNL in testa che garantisce 1 mln 800mila €, hanno fatto la fila per contribuire al budget di 9 mln €.

Per Veltroni la Festa, oltre a rivestire un fortissimo valore simbolico, è “un investimento su una delle risorse di una città dove 130.000 persone lavorano nel cinema”. Ma è anche un’occasione di ulteriore valorizzazione dell’Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano che è autore anche del logo. Proprio l’Auditorium sarà il cuore della manifestazione dal 13 al 21 ottobre: ma saranno coinvolte pure Via Veneto, che diverrà una sorta di business street, la Casa del Cinema, Piazza del Popolo, la Casa delle Letterature, la Casa del Jazz, e ci saranno molti momenti di relax, di passeggiata e di discussione tra una proiezione e l’altra degli ottanta film in programma nelle varie sezioni: il Concorso aperto a 14 opere di talenti non ancora consacrati da Leoni o Palme d’oro ma del calibro di Paskaljevic o Inarritu; Première per le anteprime spettacolari e glamour; il Lavoro dell’attore con la sua vocazione di retrospettiva; Extra, dedicato alle opere fuori formato, al documentario, ai nuovi linguaggi; Alice nelle città , una sorta di Kinder Film Fest romano che eredita la tradizione del festival di cinema per i più piccoli.

Grande novità è la scelta di affidare i tre premi (miglior film, miglior attore, miglior attrice) a una giuria popolare composta da 50 frequentatori abituali delle sale cinematografiche che saranno guidati da un presidente autorevole, non necessariamente un cineasta. Ribadita ancora una volta l’ottima collaborazione con Venezia (il presidente della Biennale Davide Croff fa parte del comitato di fondazione). “Ci saranno i film non pronti per Venezia, ci saranno i film più adatti a una festa che lavora sul progetto di formazione del pubblico… se qualche volta si scatenerà la competizione su qualche titolo, che vinca il migliore”, ha detto il presidente della Fondazione, Goffredo Bettini. Mario Sesti ha confermato: “Mi dispiace deludervi ma con Müller c’è un’intesa pacifica”. Il direttore Giorgio Gosetti ha smentito ogni tentazione di privilegiare il cinema italiano: “non ci piacciono le quote rosa”. Al lavoro di selezionatori di Sesti e Gosetti, si aggiungono le consulenze di Teresa Cavina per le scelte internazionali, di Piera Detassis per la sezione Première, di Gianluca Giannelli per Alice nella Città. Mancherà un vero e proprio mercato, ma l’area business garantirà la possibilità di trattative commerciali, anteprime e iniziative a sostegno dell’aspetto industriale non trascurabile con 300 buyer e seller internazionali. Altre info sul http://www.romacinemafest.org/