Turturro e i fantasmi di Eduardo


Darà corpo e vita ai fantasmi di Eduardo, lavorando di immaginazione e di cesello su un testo del grande drammaturgo napoletano, Questi fantasmi appunto, che per lui è ormai diventato Souls of Naples. John Turturro ha portato la pièce scritta nel 1945 attorno al disarmante personaggio di Pasquale Lojacono, il marito tradito che crede agli spettri e intrattiene con l’amante della moglie un’amicizia paranormale, ridicola e infine toccante, a New York e al Mercadante di Napoli. Ora sta lavorando per trasformarlo anche in un film, come ha rivelato a Roma, dove è impegnato nel lancio della sua terza opera da regista, il divertente “musicarello” Romance and Cigarettes, una storia d’amore e di corna sfacciata e ironica in uscita il 5 maggio con la Nexo. “Sto discutendo con Luca De Filippo a proposito del progetto, ho idee piuttosto precise per trasformare Questi fantasmi in un film da girare a Napoli che conservi l’essenza di Eduardo, la sua straordinaria umanità e sensibilità, ma che lasci anche libero corso all’invenzione. In quel testo ci sono molti spunti per esprimere la mia voglia di fantasticare, che diventa sempre più forte da un film all’altro”. Il quasi cinquantenne Turturro, attore feticcio di Spike Lee e dei Fratelli Coen, ci ha spiegato come nasce il suo amore per Eduardo, restituito anche in un documentario che Pappi Corsicato ha girato a Napoli durante le prove della pièce. “Non conosco tutti i testi di De Filippo, anche perché non tutti sono tradotti in inglese e non sempre la versione inglese è ben fatta. Ma per quello che so del suo teatro, posso dire che il suo umorismo e la sua inventiva sono veramente eccezionali”.

Del resto l’amore per il nostro paese dell’attore regista italo-americano (sua mamma era una cantante siciliana e Romance and Cigarettes è proprio un omaggio a lei) non finisce qui. Conosce praticamente a memoria i film dei più grandi registi italiani: Rossellini, De Sica, Visconti, Fellini, Bertolucci, compresi i titoli meno universalmente noti. “Quando avevo 18-20 anni era normale aspettare il nuovo Bertolucci con ansia o andare a vedere un film di Lina Wertmuller e portarci pure la fidanzata per fare bella figura. Preferivo quel tipo di cinema a quello hollywoodiano. Oggi invece i film italiani li puoi vedere solo se vieni in Italia oppure ai festival”. Intanto, parallelamente al suo impegno teatrale e registico, continua a lavorare molto al cinema: tra i suoi impegni più recenti il film da regista di Robert De Niro The good shepherd con Matt Damon e Angelina Jolie, che, si dice, potrebbe partecipare alla Festa internazionale di Roma.

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03 Maggio 2006

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