Sinergia MiBAC e Miur nel nome del cinema e della scuola.
Stamattina nelle sale dell’Italian Pavilion, moderato da Bruno Zambardino, è stato presentato il Piano Nazionale Cinema per la scuola per l’anno scolastico 2019/2020, previsto dalla Legge Cinema n.220/2016, e nato dal protocollo d’intesa tra i due Ministeri nella primavera dello scorso anno, con la finalità di includere nei piani didattici delle scuole il linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento educativo.
Il presente corrente del Piano sono “23,5mln di euro per le scuole, messi a bando lo scorso anno, con oltre 800 progetti presentati, e 496 finanziati. Una cosa attesa, voluta. Sottoscrivo, come sto sentendo dire da alcuni in questi giorni qui alla Mostra, che ci piacerebbe molto fare un ulteriore passo, ovvero che entrasse nell’ordinamento scolastico la formazione dedicata all’audiovisivo, anche considerati i cambiamenti storici e tecnologici in corso” ha spiegato in apertura di incontro il Direttore Generale Cinema del MiBAC, Mario Turetta.
La cifra disposta per lo scorso anno è stata suddivisa in più progetti, tra cui 4mln di euro destinati a Visioni Fuori Luogo, la parte di progetto rivolta alla didattica cinematografica da attuare nei luoghi “più difficili” del Paese. Complessivamente hanno aderito al Piano le elementari al 2%, sia gli indirizzi commerciali che magistrali al 3%, i licei classici al 4% e gli scientifici al 14%, gli istituti comprensivi al 36,6% e gli IIS al 31,7%. Da un punto di vista del territorio, spicca la partecipazione più alta nel Lazio (167 progetti realizzati), a cui seguono Campagna (100) e Lombardia (97), mentre s’accodano con numeri molto inferiori Veneto, Friuli e Umbria.
Guardando verso il futuro, questo è già in corso: dal 2 agosto scorso – e fino al 30 settembre – sono online i bandi per l’adesione per l’a.s. 2019-2020. Come ha spiegato Giuseppe Pirro del Miur, “Noi stiamo raccogliendo una spinta arrivata dal mondo del cinema, la Legge ha dato un importante riconoscimento a chi, prima di noi, ha lavorato in questo senso: ACEC, AGI Scuola, Alice nella Città …. Parlare oggi de ‘L’ora di… (cinema)’ è un po’ un concetto obsoleto e il nostro progetto infatti mira a dare ‘competenze’. Abbiamo mandato nelle scuole delle linee guida, per spiegare agli insegnanti perché inserire il cinema nel piano di studi, cinema come strumento di apprendimento e come strumento culturale. Quest’anno sono disposti 12mln di euro per l’a.s. imminente, con la conferma della più parte dei progetti – Cinemascuola Lab, Visioni Fuori Luogo, Buone Pratiche, Rassegne e Festival – a cui si aggiungono le Nuove Azioni, con particolare attenzione a A scuola con Fellini, in occasione del centenario della nascita del maestro riminese. Nello specifico il finanziamento predisposto sarà così suddiviso: Operatori di educazione visiva – 2mln di euro, Cinemascuola Lab – 3mln e 400mila euro, Comunicazione – 700mila euro da suddividere nelle specifiche attività, Visioni Fuori Luogo – 2mln di euro, Buone Pratiche, Rassegne e Festival – 3mln di euro e Iniziative Speciali – 500mila per Fellini e 400mila monitoraggio.
Il progetto, nella parte di comunicazione, include anche un’identità visiva, con un naming specifico ed evocativo, CIPS – acronimo di CInema Per la Scuola, “cibo per la mente”, tutto presente sui social, il cui target sono docenti, operatori di settore e studenti. Come unico luogo di riferimento di tutto, il sito è cinemaperlascuola.it, mentre il sito monitor440scuola.it è il servizio per le domande da presentare.
Novità principale di quest’anno sarà la formazione degli insegnanti, per poter inserire “il cinema” nella propria attività didattica: il Ministero dell’Istruzione formerà centralmente 300 persone (anche universitari, perché è un contesto che fa parte del progetto) che poi andranno sul territorio a formare gli insegnanti, 27.600 persone, una cifra che significa 3 per ciascuna scuola, con 2mln di euro per la formazione dei docenti e un modulo formativo di 30 ore (25 in presenza e 5 online).
“Contiamo entro un mese e mezzo di avere i progetti chiusi e approvati”, ha chiosato il DG Turetta, confermando che si tratti di “un progetto in itinere con aggiornamenti necessari di anno in anno, finalizzando poi tutti insieme la missione, che mi pare abbia sin ora fatto passi importanti”.
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