“Tre film non fanno una rinascita”

Se una rondine non fa primavera, per Piero Chiambretti tre film italiani che hanno successo al box office non bastano a far rinascere la nostra produzione. “I film italiani che escono ogni anno sono tantissimi. Se tre di questi hanno una buona performance al botteghino, non bisogna esagerare con l’entusiasmo”. L’amarezza di Chiambretti è legata al flop di Ogni lasciato è perso, il suo esordio da regista cinematografico. Ma lo showman non si perde d’animo. Parlando a margine della presentazione del concerto del 1° maggio a Roma, di cui sarà conduttore e direttore artistico, dichiara: “Sono sempre soddisfatto delle cose che faccio, anche se non vanno benissimo. Indubbiamente il cinema italiano, che è una lobby debole ma forte allo stesso tempo, mal digerisce gremlins o figuri come il sottoscritto, che vengono da altri mondi e cercano di trovare un territorio fertile lì dove di fertile c’è pochissimo”. Nonostante tutto, Chiambretti conclude su note positive: “Fare cinema è stata per me un’esperienza più che lusinghiera. Un anno e mezzo di riflessione lontano dal piccolo schermo mi ha permesso di tornare a lavorare in questo mondo con rinvigorito entusiasmo. Si può fare ancora una buona tv. La conduzione della serata di premiazione dei David di Donatello ha rafforzato in me questa convinzione”.