Trash Secco e l’umanità nascosta nei ‘Bassifondi’ di Roma

​Arriva nelle sale il 15 giugno Bassifondi, l’opera prima del regista di videoclip Trash Secco, sceneggiata insieme ai fratelli D’Innocenzo


Sotto le vie patinate dell’immenso centro storico di Roma c’è un sottomondo che si muove tra le nutrie e i ratti. Qui, ai margini del Tevere, vive una vera e propria comunità di “emarginati”, che nel film Bassifondi, per la prima volta vengono illuminati dalle luci dei riflettori. Opera prima di Trash Secco, pseudonimo di Francesco Pividori, regista affermato nell’ambito dei videoclip, il film, presentato alla 17ma Festa di Roma e nelle sale dal 15 giugno, vanta la collaborazione dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, in veste ancora una volta di soli sceneggiatori.

“Inizialmente era un racconto breve che si chiamava Gli emarginati del fiume Tevere, – racconta il regista – l’ho fatto leggere ai fratelli D’Innocenzo e da lì è nato tutto. I caratteri dei protagonisti erano presenti fin dall’inizio, Damiano e Fabio nella sceneggiatura hanno tagliato i personaggi secondari e hanno creato questa bolla su di loro, anche l’espediente della malattia è stata un’idea loro”.

Al centro del racconto, appunto, ci sono due soli personaggi, due senzatetto che condividono un alloggio di fortuna sotto un ponte. I due compagni di sventura sono amici inseparabili, nonostante i caratteri praticamente antitetici. Da una parte Callisto (Romano Talevi), entusiasta e logorroico, non sembra subire minimamente la sua condizione, affrontando ogni giornata con energia anche se il programma prevede solo di andare in giro a chiedere “spiccietti”. Dall’altra c’è Romeo (Gabriele Silli), taciturno e sofferente, a cui pesa il rimpianto di ciò che ha perso, la famiglia, gli affetti, la sicurezza. Sarà proprio quest’ultimo a subire gli effetti di una terribile malattia dal forte valore metaforico, che  porterà allo stremo la sua, già terribile, condizione, privandolo pian piano di tutti i sensi, fino a scomparire nel silenzio ripetitivo delle onde del Tevere. Così come fanno in continuazione migliaia di disgraziati come lui. 

“Le persone che vivono per strada per scelta, se scelta è, o per condizione forzata – afferma Trash Secco – vivono fuori dal tempo, in un tempo loro, cristallizzato, che non coincide con la realtà. Non sono sulle stesse frequenze del mondo reale”.

“Per il casting ho voluto trovare due carriere completamente opposte così come erano i caratteri dei personaggi. – continua il regista – Romano Talevi, che viene dal teatro, e Gabriele Silli che è quasi un esordiente, ha recitato solo nel Re Granchio, uno scultore con cui avevo lo studio. Il suo personaggio in particolare l’ho scritto molto pensando a lui, gli oggetti che lui adopera nel corso del film sono delle cose che ha portato lui. Anche il personaggio di Romano, così dionisiaco e pieno di vita, è uguale a lui. È una forza della natura, una cosa che nel film ha esasperato. Con la sua grandissima esperienza teatrale riusciva a ripetere 20 volte la stessa scena, sempre uguale. Veramente fortissimo”.

Con il suo bassissimo budget, Bassifondi è un riuscitissimo esempio di cinema indipendente. Una storia capace di entrare nella quotidianità di chi ha perso tutto e riesce, tuttavia, a sperimentare modalità di vita alternative. Callisto stesso, dall’alto del suo nome mitologico, afferma: “come disse un vecchio saggio: non c’ho un cazzo ma non me manca niente”.

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09 Giugno 2023

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