Tozzi: “Non avere un giurato è un rischio”

Tozzi: "I nostri film sono stati accolti bene dalla critica e sono stati protagonisti del Marché. Ciò detto, avere molti film in concorso ma non un giurato, è una situazione rischiosa''


CANNES. Delusione per Paolo Del Brocco di Rai Cinema e Giampaolo Letta di Medusa che hanno preso nel pomeriggio il primo aereo disponibile e sono tornati in Italia: a Fiumicino, scrive l’Ansa, si sono fatti un selfie poi messo su twitter con l’hastag #occhiononvedecuorenonduole.

Giampaolo Letta parla esplicitamente di ”delusione, amarezza, tristezza ma i festival sono fatti così, certo per l’Italia suona come uno schiaffo. Tre film così diversi ma così ben accolti usciti senza premio è una cosa punitiva e sproporzionata. Per La grande bellezza era successo lo stesso di andar via da Cannes delusi. Comunque, conclude, Youth ci sta dando già grandi soddisfazioni al botteghino con oltre 1 milione 700 mila euro in quattro giorni”.

Anche per Paolo Del Brocco, ”non averli considerati è perlomeno curioso. Sono stati ben accolti dalla critica e dal pubblico in sala con lunghissime ovazioni, venduti benissimo al mercato, ci si aspettava qualcosa negarlo è inutile. Nel momento in cui la nostra industria cinematografica è stata così forte di portare tre film importanti in concorso uscire a mani vuote si resta male e anche guardando al contesto, non c’erano film spaziali non è stata un’annata con un livello pazzesco e rivali assurdi”.

”Gli esiti delle giurie e non solo a Cannes – commenta all’ANSA Riccardo Tozzi produttore di Cattleya e presidente Anica – sono dei terni al lotto e vanno presi con le molle. I nostri film, Moretti, Garrone e Sorrentino sono stati accolti molto bene dalla critica e sono stati protagonisti del Marché con vendite importanti. Questo è l’unico dato oggettivo. Ciò detto, avere molti film in concorso ma non un giurato, è una situazione rischiosa”.

Cannes 2015

Cannes 2015

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Cannes 2015

Italian Pavilion, dove il nostro cinema parlava (anche) straniero

"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio

Cannes 2015

L’era Pierre Lescure al Festival di Cannes

Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"

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