The Lunchbox di Ritesh Batra ha vinto il premio del pubblico alla Semaine de la critique e ha “rischiato” di rappresentare l’India agli Oscar (alla fine non è stato candidato, ma non senza polemiche). Salvo di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza ha vinto i due principali premi, sempre alla Semaine di Cannes, e sta facendo il giro del mondo. Il Sud è niente di Fabio Mollo ha esordito al Festival di Toronto ed è stato applaudito anche a Roma, dove ha vinto il premio per il miglior produttore di opera prima o seconda. La favola Yuri Esposito di Alessio Fava e Mary is happy, Mary is happy di Nawapol Thamrongrattanarit sono considerati dei piccoli miracoli essendo costati appena 150mila euro nell’ambito del progetto Biennale College. Sono alcuni dei film realizzati grazie al Torino Film Lab, diretto da Savina Neirotti e sostenuto dal Programma Media, tutti presentati nel programma del 31° TFF. A loro si aggiunge Wolf di Bogdan Mustata, che è stato in concorso a Sarajevo. Sono autori provenienti dai paesi più disparati, dall’India alla Romania alla Thailandia insieme a cineasti italiani, e tutti hanno avuto la possibilità di accedere a questo fondo per lo sviluppo riservato agli esordienti. Alcuni di loro hanno lavorato alla sceneggiatura limandola, altri hanno migliorato le loro capacità registiche insieme ai coach. Inoltre tutti hanno avuto modo di presentare il progetto a produttori di varie nazionalità nei pitch. Proprio in questi giorni a Torino, parallelamente al festival, è in corso un meeting che si concluderà domani con la consegna dei premi e che ha reso possibili più di 600 incontri tra progetti e produttori. Intanto alcuni dei giovani autori intravedono lo sbocco finale della loro fatica – spesso ci vogliono molti anni per mettere in piedi un’opera prima di questo tipo come ha spiegato Massimo Cristaldi, coproduttore di Salvo. The Lunchbox uscirà in sala il 28 novembre con Academy Two, mentre Il Sud è niente arriverà nei cinema il 5 dicembre con Istituto Luce Cinecittà. E tra i nuovi progetti presentati in questi giorni figura anche un italiano, il thriller psicologico di Piero Messina, The Wait prodotto da Indigo Film e incentrato su due donne, una madre sessantenne e una giovane donna, che trascorrono alcuni giorni isolate in una villa in attesa del figlio dell’una e fidanzato dell’altra che non arriverà mai.
Le date decise dai vertici del Museo Nazionale del Cinema e dalla Direzione del Festival, d'intesa con la Regione Piemonte, la Città di Torino e la Provincia di Torino
Da oggi al 4 dicembre i cinema Alcazar, Greenwich e Nuovo Sacher ospiteranno una selezione di dieci titoli
La 31esima edizione del Torino Film Festival si è chiusa con un incasso complessivo di 267mila euro e 92mila presenze in sala
L'ad di Rai Cinema commenta il premio del pubblico andato a La mafia uccide solo d'estate al TFF