Il Torino Film Festival diventa maggiorenne “e vuole assumersi tutte le responsabilità del caso”, dichiara il suo direttore Stedano Della Casa. L’ex Cinema Giovani è arrivato infatti alla 18° edizione (17-25 novembre), la seconda sotto la guida di Della Casa, e sta scaldando le macchine. Con un programma come sempre ricco di scoperte e di occasioni, secondo una personale tradizione che vuole che un festival debba essere utile ai film, trovare loro spazi di mercato, favorire contatti, conoscenze e l’acquisizione di un sapere prezioso a chi fa cinema, e insieme utile, divertente, vivificante per gli spettatori (che accorrono in massa). E con l’idea che “fare critica, oggi, sia soprattutto mostrare i film”.
Vero o falso che sia questo presupposto, partiamo da qui. E dato che di cinema italiano in giro se ne mostra quasi sempre troppo poco, diamo un’occhiata all’offerta del 2000, con particolare attenzione al “prodotto interno”. Due i film italiani in concorso, Guarda il cielo, il secondo lungometraggio di fiction di Piergiorgio Gay dopo la coregia con Roberto San Pietro per Tre storie, che proprio a Torino nel ’98 vinse il Premio Nestlé per la distribuzione cinematografica, e I nostri anni di Daniele Gaglianone, anche lui una vecchia conoscenza del festival che gli ha attribuito, nel ’97, il primo premio di Spazio Italia per Luoghi inagibili in attesa di ristrutturazione capitale.
Proprio da Spazio Italia sono venute spesso le sorprese più interessanti, dato che Torino è un festival che non discrimina tra fiction e non fiction. Qui, tuttavia, ci sono delle novità. Per l’edizione 2000 S.I. prende il cognome di Kataweb e si riconverte dal documentario alla “narrativa”, mentre a questo genere amatissimo da Della Casa – che lo considera l’aspetto più interessante del nostro cinema di oggi – viene destinato un concorso specifico, Doc 2000, con 27 film in gara, e un nuovo Premio di 30 milioni. Per i tradizionali Omaggi, segnaliamo, oltre alla retrospettiva integrale dell’opera del cineasta portoghese Manoel De Oliveira, il dettagliato “ricordo” di un regista italiano ingiustamente dimenticato, Sandro Franchina, l’autore di Morire gratis.
Poi, spizzicando tra le sezioni, da citare anche i tre i titoli italiani dell’ultimo anno in Orizzonte Europa: I lupi dentro di Raffaele Andreassi, Occidente di Corso Salani e La precisione del caso di Cesare Cicardini. Mentre compare in Sopralluoghi italiani l’omaggio che Tele + ha dedicato a Pier Paolo Pasolini in occasione del venticinquennale della morte, commissionando a cinque registi – Bruno Bigoni, Gianluigi Toccafondo, Daniele Vicari, Guido Chiesa e Davide Ferrario – lavori personalissimi che cercano di rispondere alla domanda, cos’è vivo e cos’è morto di Pasolini oggi? E chiudiamo in bellezza: ricordando nella sezione Fuori concorso la proiezione dell’edizione restaurata di Caccia tragica di Giuseppe De Santis, e per il rapporto tra cinema e mondo del lavoro, l’assegnazione del Premio Cipputi alla Carriera al regista Carlo Lizzani.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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