L’uomo che metteva in ordine il mondo, titola il libro. A Man Called Otto, il titolo originale del film, tratto dal romanzo. Nello scritto e nella versione filmica americana si rintracciano più puntuali gli elementi di questa storia, una commedia nella sostanza, ma con la saggezza della malinconia che conferisce al genere un valore ancor più sofisticato, a conferma che un racconto d’intrattenimento che chiama al sorriso possa essere addirittura più efficace quando capace, come nel caso di Non Così Vicino – questo il titolo italiano del film – di tessere le sue corde prime, quelle della leggerezza, con sfumature più o meno marcate di sentimenti meno frizzanti o più delicati, come la malinconia, sempre complessissima da restituire ma non per Tom Hanks, ancora una volta interprete esemplare.
Lui, Hanks appunto, è Otto Anderson e, come recita il titolo del libro da cui l’adattamento filmico, è un uomo con una pedanteria per l’ordine e la precisione, non una mania patologica, non una fissazione gratuita o un modus per tiranneggiare la pazienza altrui, ma un’inclinazione che rintraccia nel vissuto affettivo questa espressione, che amalgama rabbia, solitudine, ricordo, morte, ed è sinonimo di Sonya, la sua compagna di una vita fino a sei mesi fa, che la malattia gli ha portato via per sempre.
Il film – diretto da Mark Foster – conta sulla magistrale interpretazione di Hanks, che attraversa tutti i registri emotivi richiesti dalla storia, ma altrettanto si spalleggia vicendevolmente con una convincentissima Mariana Treviño, Marisol nel film, mamma messicana di due bimbe, moglie di un marito un po’ imbranato e in attesa del terzo bebé, eppure una forza della natura, dotata di un’intelligenza che Otto intuisce e apprezza, scoprendo poi anche di lei una formazione scolastica importante, ma sommersa sotto le questioni pratiche della sopravvivenza quotidiana.
Lei, e la sua famiglia, si trasferiscono in affitto in una delle casette monofamigliari del vialetto residenziale in cui Otto vive da sempre: lei ha l’entusiasmo latino nelle vene e nella parlantina, il cuore caldo dei popoli ispanici, e la dolce caparbietà di non lasciarsi mai intimorire dal tono burbero del vicino, tra l’altro neo pensionato dalla sua vita da ingegnere.
Se in Marisol c’è una vitalità che sprizza, in Otto c’è la ricerca della morte che incombe, infatti l’uomo ha deciso e promesso – quando spesso e volentieri si reca sulla tomba di Sonya, parlandole – di raggiungerla presto, lui ha un bisogno profondo di ritrovarsi con lei: cinque sono i tentativi che l’uomo programma e mette in pratica per farla finita, ma sempre…, “sul più bello”, il suo volontario addio alla vita viene interrotto, di solito proprio dall’irrompere di Marisol – ma non solo -, che non si accorge dell’atto in corso, ma lo contrasta con il suo avvento.
Marisol, con il suo spirito materno e vivace, polo assolutamente opposto a quello palesato da Otto, riesce però a entrare nelle sue corde, a creare con lui una intimità famigliare, con momenti di grande dolcezza – come alla pasticceria, il sabato, dalle 13 alle 14 – ma senza mai scadere in sequenze pietose o in facili sentimentalismi. Marisol capisce che Otto è un uomo “dal cuore grande”, definizione – che è anche una battuta del film – che calza alla perfezione, non soltanto perché lui è davvero solo un pedantone apparente ma soprattutto perché soffre di una patologia fisiologica per cui il suo muscolo cardiaco è veramente sovradimensionato.
Non Così Vicino è anzitutto un’eccellente prova attoriale, appunto di Hanks e della Treviño, ma è un film sul senso del sentimento affettivo e sul concetto di famiglia come unione di anime che non necessariamente abbiano una connessione di sangue o parentale. È un film lieve e commovente, guizzante e delicato, che cuce insieme tutti questi elementi dall’inizio alla fine…
Il film è stato distribuito negli Stati Uniti da dicembre 2022 e esce al cinema in Italia dal 16 febbraio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment.
La regista incontra gli studenti e i docenti coinvolti nei Progetti Scuola ABC, che vedono la collaborazione di Cinecittà: leggete Virginia Woolf
Dal soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli, il nuovo film di Gabriele Salvatores
In onda dal 17 novembre su Fox Nation. Il regista, 81enne, è anche voce narrante degli episodi che racconteranno le gesta di San Giovanni Battista, San Sebastiano, Giovanna d’Arco, Padre Massimiliano Kolbe e molti altri
Dal 13 novembre al 15 dicembre 2024 al Museo Nazionale del Cinema, sulla cancellata storica della Mole, la mostra sulla Torino di fine anni ’70. Il 42mo Torino Film Festival ospiterà anche la proiezione ufficiale di Ragazzi di stadio nella sezione Zibaldone