Ti amo in tutte le lingue del mondo

Dopo il divorzio Al Bano-Romina, che lui definisce l’11 settembre dell’amore, arriva la commedia neoromantica di Leonardo Pieraccioni, Ti amo in tutte le lingue del mondo. 550 copie dal 16 dicembre con Medusa, per la storia di un professore di educazione fisica di Pistoia corteggiato da una teen ager ma innamorato di una coetanea, con un colpo di scena da non rivelare. “A quarant’anni mi sforzo di superare la sindrome di Peter Pan, che diventa patetica quando ci si briatorizza”, scherza il toscano, che ormai ha deciso di fare un film ogni due anni con la complicità di Giovanni Veronesi (otto titoli insieme) e il solito cast di amici: Massimo Ceccherini, Rocco Papaleo, Barbara Enrichi e poi Giorgio Panariello e il suo mito Francesco Guccini nel ruolo del preside bacchettone.

Nascono così tutta una serie di personaggi di contorno godibili presi dalla realtà quotidiana: l’erotomane di provincia che frequenta le ville per scambisti (Papaleo), il bidello grullo e balbuziente con una sua tenera purezza (un sorprendente Panariello), l’ex fricchettone diventato frate (Ceccherini). Cambiano invece le presenze femminili con le inedite Marjo Berasategui e la “piccola” Giulia Elettra Gorietti, che con L’uomo spezzato aveva recitato in una versione drammatica della storia della liceale cotta per il professore. “Vedi che qualcuno l’ha visto!”, scherza Veronesi buttando in caciara la domanda su un eventuale “calco” di quel film distribuito in sordina.

Ma che importa? Il cinema di Pieraccioni è così: un aspirapolvere di suggestioni e spunti anche banali in cui identificarsi per sorriderne. “Usciamo a Natale perché è un momento in cui c’è più voglia di divertirsi. Andiamo contro King Kong ma tanto noi abbiamo Rocco Papaleo che è anche più peloso”. Poi prosegue lo scherzo: “Erano indecisi se farlo dirigere a me, King Kong, ma Peter Jackson viene prima in ordine alfabetico”. Quindi l’omaggio ad Alberto Sordi, “il più grande attore di tutti i tempi con cui ho avuto l’onore di andare a cena nel mio momento di massima popolarità, dopo Il ciclone“.