La serie di film The Red Riding Trilogy, che sarà presentata in anteprima italiana al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione L’Altro Cinema-Extra, costituisce certamente un’intrigante sorpresa per gli amanti del noir e del mystery.
Il ciclo di romanzi che li ispira, The Red Riding Quartet di David Peace, si avvicina allo stile di James Ellroy (l’autore di Dalia Nera), mescolando con una certa disinvoltura fiction e fatti di cronaca, che in questo caso coinvolgono il serial killer noto come “squartatore dello Yorkshire”, e aggiungendoci una spruzzata di soprannaturale.
Le tre pellicole, intitolate 1974, 1980 e 1983, in relazione all’anno in cui si svolgono, e dirette ciascuna da un regista diverso (rispettivamente Julian Jarrold, James Marsh e Anand Tucker), sono pensate per la tv, ma il taglio può definirsi cinematografico per stile, qualità produttiva e scelta del cast, che vanta tra l’altro la presenza di alcuni volti noti anche al pubblico italiano: da Mark Addy, il “ciccione” di Full Monty, che qui interpreta un procuratore dal cuore puro, a Sean Bean, il Boromir de Il Signore degli Anelli, nei panni (sporchi) di un sordido magnate che non la conta giusta.
Molte le suggestioni: dal serial lynchiano I Segreti di Twin Peaks al cult “maledetto” di Robin Hardy The Wicker Man.
Si parte da presupposti tutto sommato lineari – un’indagine sulla sparizione di una bambina – per progredire in un intreccio sempre più fitto di misteri, scivolando in un mondo di corruzione, omicidi e violenze fisiche e psicologiche d’ogni tipo.
Non ci sono però bagni di sangue: la paura e la costante sensazione che “qualcosa non vada” sono piuttosto suggerite da una fotografia livida ed elegante, naturalmente coadiuvata dal tipico maltempo britannico, e da una struttura narrativa che lascia volutamente irrisolte molte questioni, forse anche per aprire al serial le possibilità di un seguito.
Quando poi si tirano in ballo sensitivi e precognizioni, la trama assume una sfumatura paranormale che la rende ancora più oscura, avvicinandola ad altre serie televisive di successo come Medium o La Zona Morta.
Punto di forza del lotto è la trovata di raccontare ciascun capitolo dal punto di vista di un personaggio diverso: un impavido giornalista (Andrew Garfield) in 1974, un investigatore tutto d’un pezzo (Paddy Considine) in 1980 e un poliziotto con parecchi scheletri nell’armadio (David Morrisey) in 1983.
Ciascuno di loro pagherà a caro prezzo la sete di verità e l’ansia di redenzione.
Tra le presenze femminili è da segnalare l’affascinante Rebecca Hall, recentemente vista in Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen e Frost/Nixon – Il duello di Ron Howard.
La serie, che arriverà in Italia con tutta probabilità direttamente in home video, sarà proiettata in sequenza mercoledì 21 ottobre all’Auditorium nella Salacinema Lotto, a partire dalle 18.
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