VENEZIA – In anteprima Fuori Concorso alla Mostra due episodi dell’attesa serie SKY-HBO-CANAL + firmata da Paolo Sorrentino The New Pope, che riprende il racconto esattamente dove finiva The Young Pope. Il papa Pio XIII, il tormentato Lenny Belardo (Jude Law) è entrato in coma e così il segretario di Stato il Cardinal Voiello (Silvio Orlando) decide che va eletto un nuovo papa. La scelta ricade su Sir John Brannox (John Malkovich), un aristocratico inglese moderato, affascinante e sofisticato che prende il nome di Giovanni Paolo III. Il secondo Papa di sorrentino è un personaggio sui generis, che cela fragilità e segreti, e soprattutto capisce che sarà difficile prendere il posto del carismatico Pio XIII. “Avevo visto The Young Pope, una serie che mi è piaciuta moltissimo così come molti dei lavori precedenti di Sorrentino- rivela John Malkovich – Ci siamo incontrati in Toscana e abbiamo parlato di fare questo papa britannico, di mettere in scena la voglia che la ha gente di qualcosa di spirituale, di qualcosa a cui credere, anche se è completamente irrazionale come un miracoli”.
Sospeso tra la vita e la morte Lenny Belardo è diventato un Santo e sono ormai migliaia i fedeli che lo idolatrano alimentando un contrasto tra i fondamentalismi. “Mentre nella prima serie volevamo raccontare il Vaticano visto dall’interno, quasi senza contatti con il mondo che c’è fuori – racconta Paolo Sorrentino – in questa abbiamo voluto fare il contrario, mettere in contatto l’interno con l’esterno e far entrare elementi di attualità nella narrazione. Ci concentriamo anche sulle derive fondamentaliste, un argomento di scottante attualità che rischia di essere dietro l’angolo”.
Nel cast anche Javier Cámara, Cécile de France, Ludivine Sagnier, Maurizio Lombardi, già protagonisti in The Young Pope. New entry Henry Goodman, Ulrich Thomsen, Mark Ivanir, Yuliya Snigir e Massimo Ghini e le guest star Sharon Stone e Marilyn Manson. “Questo è davvero un lavoro collettivo – sottolinea Sorrentino – possibile soprattutto grazie alla grandezza di tutti gli attori. Come diceva Carmelo bene ‘Non servono attori bravi ma attori capaci di essere fuori di sé”, e loro sono tutti grandi attori che hanno la capacità di andare oltre”.
Di impatto notevole le ricostruzioni di alcuni luoghi simbolo del Vaticano fatte all’interno del Teatro 5 di Cinecittà: “Giravamo nel Vaticano – racconta Javier Cámara – essere per me nello Studio 5 dove Fellini ha girato il suo film e dove è stata ricostruita la Cappella Sistina è come essere in cielo. Io sono stato nel cielo tutto questo tempo: grazie Paolo!”
La serie originale è creata e diretta da Sorrentino, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside, parte di Fremantle, e co-prodotta da Haut et Court TV e The Mediapro Studio. Scritta da Paolo Sorrentino con Umberto Contarello e Stefano Bises. La fotografia è di Luca Bigazzi, cui è stato assegnato il premio Campari Passion for Film istituito lo scorso anno al Lido: “Con Luca Bigazzi c’è un rapporto cosi antico che riusciamo a capirci senza parlarci, è quasi come un rapporto sentimentale. E come nelle migliori storie d’amore le parole sono irrilevanti”, commenta il regista.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni