Anna Rose Helmer per il film The Fits – realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema – ha vinto a Los Angeles lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente (Kiehl’s Someone to Watch Award).
Biennale College è un progetto innovativo e complesso che da qualche anno si estende via via a tutti i Settori artistici della Biennale di Venezia, e che nel caso del Settore Cinema porta a perfezionamento, e al sostegno della produzione, lungometraggi di giovani registi di tutto il mondo, lanciandoli nel proprio festival a Venezia.
Gli Independent Spirit Awards sono i prestigiosi premi cinematografici statunitensi assegnati annualmente a partire dal 1986 a Los Angeles per promuovere il cinema indipendente.
The Fits, presentato con successo in prima mondiale alla Mostra di Venezia 2015, racconta di Toni, una ragazzina di tredici anni che vive nel West End di Cincinnati e si allena costantemente nella boxe. Nella palestra accanto provano le ‘Leonesse’, un team di danza femminile composto da ragazze molto determinate. Toni cerca di farsi accettare dal gruppo ma, una volta inserita, cominciano a verificarsi nelle sue compagne strani attacchi tra il delirio e gli stati di catarsi incontrollabili.
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale
"Il film - per i critici del Sncci - è un sorprendente ripensamento dell’intera storia del cinema italiano, dal muto a Rossellini sino alla nostra più prolifica stagione sperimentale”