The Business Street: Argentina protagonista

Durante il mercato del festival di Roma The Business Street, anche l'Argentina sarà protagonista con un focus organizzato dal festival stesso e dall'Incaa - Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovis


Durante il mercato del festival di Roma The Business Street, anche l’Argentina sarà protagonista con un focus organizzato dal festival stesso e dall’Incaa – Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales. Verranno presentati ai buyer diversi film argentini tra cui Aire libre di Anahì Berneri, selezionato a San Sebastian, Betibù di Miguel Cohan, che andrà al Festival di Londra a ottobre, Corazòn de léon di Marcos Carnevale, presentato all’ultimo festival di Huelva, El ardor di Pablo Fendrik, visto a Cannes, El inventor de juegos, di Juan Pablo Buscarini, El misterio de la felicidad di Daniel Burman, El patròn, radiogradìa de un crimen, di Sebastian Schindel e Necrofobia 3D di Daniel de la Vega.

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29 Settembre 2014

Roma 2014

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Marinelli su Festival di Roma

L'assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale annuncia: "Il Festival tornerà alla sua vocazione di Festa"

Roma 2014

Fondazione cinema per Roma, si dimette il DG Mancini

Lascia l'incarico assunto nel 2012 per approdare al Touring Club: Un'opportunità maturata tempo fa e che mi è sembrato corretto mantenere riservata fino ad oggi per non interferire con l'andamento del Festival"

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Wired Next Cinema, pillole di futuro

Bilancio positivo per Wired Next Cinema, la sezione parallela al Festival di Roma dedicata ai nuovi linguaggi dell'audiovisivo. Spunti interessanti dall'illustratrice Olimpia Zagnoli sui formati brevi e le nuove forme di creatività. Tra gli appuntamenti più seguiti, soprattutto dal pubblico di giovani, gli incontri con le star del web Maccio Capatonda, The Pills e The Jackal, tutti alle prese con l'esordio sul grande schermo

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Il sogno a occhi aperti? Fino a qui, tutto bene

Parecchi italiani tra i premiati alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Tra loro Andrea Di Stefano, esordiente con Escobar, prodotto all’estero, che ha rivendicato il suo orgoglio di regista italiano formatosi con Blasetti e Sorrentino, e il loquace Roan Johnson che si è definito “un sognatore a occhi aperti. Vedevo che Fino a qui tutto bene procedeva alla grande e mi dicevo ‘magari può andare a un festival e vincere’. Ma poi anche ‘sta’ bonino… un ci pensare. Temevo la mazzata. E invece siamo qui”


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