Il film sul giovane Donald Trump, presentato a Cannes nel 2024, ha un distributore in USA, e secondo il Washington Post non si tratterebbe di un caso. Dietro la mancata distribuzione del film di Ali Abbasi con Sebastian Stan nel ruolo dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America si celerebbe infatti Daniel Snyder, miliardario, un tempo proprietario della squadra di football dei Washington Commanders. Snyder, come lo stesso Washington Post nota, sarebbe persino stato produttore della pellicola che starebbe cercando di fermare in patria.
Snyder è un grande elettore di Trump avendo donato oltre un milione di dollari alla sua campagna presidenziale del 2016 e 100 mila dollari allo sforzo per la rielezione nel 2020. Adottata dalla distribuzione internazionale, la pellicola imperniata sulla relazione quasi filiale del giovane tycoon con l’avvocato Roy Cohen (interpretato da un Jeremy Strong largamente applaudito sulla Croisette) non ha però ancora una data di uscita negli USA. Neanche Briarcliff, un distributore indipendente il cui fondatore, Tom Ortenberg, ha la fama di prediligere film scomodi e che sembrava interessato, ha dato finora luce verde.
“Tutto perché a Snyder il film non piace”, scrive oggi il Washington Post citando cinque diverse fonti vicine alla produzione. “La lezione è che quando critichi una persona potente devi avere un’altra persona potente che ti protegge”, ha detto Abbasi al Post senza entrare, per ragioni legali, nei dettagli del negoziato. Fonti vicine a Kinematics, parlando protette dall’anonimato, hanno smentito le insinuazioni. Di avviso opposto gli informatori del Post secondo cui l’ex proprietario dei Commanders starebbe tenendo ostaggio il film “con la ben nota tecnica del catch and kill”, la pratica di alcuni tabloid di acquistare scoop per prevenirne la diffusione.
Il film è ispirato all'opera Le molte vite di Lee Miller di Antony Penrose, figlio di Lee Miller e del surrealista Roland Penrose
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