TORINO. Conferenza stampa di chiusura veloce e senza polemiche, con l’annuncio delle date di TFF 34, dal 18 al 26 novembre 2016 e dei Premi collaterali. Paolo Damilano, presidente del Museo nazionale del cinema, si dichiara molto soddisfatto “dei risultati ben oltre le nostre più rosee aspettative. Voglio ricordare che Valerio Mastandrea, presidente della Giuria, si è stupito quanto il nostro festival sia frequentato e seguito dal pubblico. L’obiettivo è renderlo sempre di più un festival di riferimento nazionale e anche internazionale”.
Alberto Barbera, in qualità di direttore del Museo nazionale del cinema, nega che ci siano polemiche e divisioni in atto e ribadisce sintonia e fiducia alla direttrice Emanuela Martini, convinto che “una collocazione temporale differente aiuterebbe ancora di più il TFF, ma dobbiamo tenere conto degli eventi cittadini e degli altri festival italiani”.
Barbera ricorda inoltre che il budget a disposizione non è così ricco, anche se rispetto all’anno scorso non ci sono stati tagli in corsa. Perché poi il festival faccia un ulteriore salto di qualità occorrono idee, progettualità e soprattutto maggiori risorse.
Emanuela Martini incassa il sostegno dei vertici del Museo del Cinema e non ipotizza spostamenti di date, convinta che un Festival così amato dalla città non debba svolgersi né in estate, quando la gente è in ferie, o in un altro periodo invernale quando prevale la vacanza sciistica.
Oggi sul quotidiano ‘La Stampa’ la direttrice si dichiara invece disponibile rispetto al programma cioè “a tagliare al massimo 20, 30 titoli” anche se ricorda che “la forza di questo festival è nel suo essere un grande festival metropolitano con una mega-offerta. Il numero dei film è adeguato a quello delle sale. Bisogna vedere se il prossimo anno avremo gli stessi cinema”.
A chi polemizza parlando di un’edizione con pochi personaggi e star, la Martini risponde che il budget, 2,4 milioni, non consente grandi sorprese internazionali. Infine anticipa l’idea di replicare il prossimo anno la maratona cinematografica di sabato, non più sull’horror ma su un altro filone pop.
Dai 26.900 del 2014 si è passa ai 29.700 del 2015, gli incassi da 254.369 € a 264.882, ciò per effetto del maggior numero di ingressi a prezzo ridotto per giovani al di sotto dei 26 anni e delle numerose convenzioni
Il regista danese ha accompagnato al TFF la proiezione di Terrore nello spazio nella versione restaurata: “E’ un modello di cultura pop. Questo film di grande artigianato ha in sé molti approcci stilistici del film di fantascienza e ha superato la prova del tempo. Design, costumi, scenografia risultano efficaci al pari di quelli di titoli come Blade Runner e 2001 Odissea nello spazio. Ma c’è un altro film sottovalutato che andrebbe restaurato Città violenta di Sergio Sollima, con Charles Bronson”. Silenzio assoluto sul nuovo film The Neon Demon e sul progetto tv Les Italiens
A La patota di Santiago Mitre vanno il Premio Speciale della giuria e il Premio per la Miglior attrice a Dolores Fonzi; il Premio per il Miglior attore a Karim Leklou per Coup de chaud, film di Raphaël Jacoulot che conquista anche il Premio del pubblico. Premio per la Miglior sceneggiatura ex-aequo a A Simple Goodbye di Degena Yun e a Sopladora de hojas di Alejandro Iglesias Mendizábal. A Italiana.doc premiati Il solengo di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e La gente resta di Maria Tilli. Premio Fipresci a Les loups di Sophie Deraspe e Premio Cipputi a Il successore di Mattia Epifani
Premio Scuola Holden a Sopladora de hojas di Alejandro Iglesias Mendizábal, Premio Achille Valdata a La patota di Santiago Mitre, Premio Interfedi a Coup de chaud di Raphaël Jacoulot