Teodora distribuirà nelle sale italiane Everything will be fine di Wim Wenders, che sarà presentato a Berlino dal regista (che verrà premiato con un Orso d’oro alla carriera) e dagli attori protagonisti, James Franco, Charlotte Gainsbourg e Marie-Josée Croze. Il film racconta la vicenda di uno scrittore, Thomas, che una notte d’inverno investe accidentalmente un bambino. Incolpevole eppure sconvolto, Thomas cade in depressione e la sua relazione con Sara va in pezzi. L’unica cosa a cui riesce ad aggrapparsi per sopravvivere al senso di colpa è la scrittura. Ma ha il diritto di usare il dolore degli altri per costruire le sue storie? Nel corso degli anni Thomas tenta lentamente di ridare un senso alla sua vita, fino a quando un incontro inaspettato la cambierà per sempre. Una storia d’amore, di colpa e redenzione in cui Wenders torna a usare la stereoscopia dopo Pina: “Il 3D è completamente sottovalutato, male utilizzato – spiega il regista – e sento che le possibilità che offre non sono state ancora esplorate. Può essere uno strumento fantastico, capace di aprire una dimensione completamente nuova di partecipazione emotiva alla storia e ai personaggi”.
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025