In una stagione cruciale per la cinematografia mondiale, Taormina – dal 27 giugno al 3 luglio – rinnova il suo legame con il grande schermo: la 67ma edizione presenta sei opere prime e seconde in concorso e sette grandi première nazionali e internazionali nell’incantevole scenario del Teatro Antico. Una selezione pensata per un pubblico diversificato che potrà finalmente godere, dopo una lunga pausa, dell’incantesimo del cinema.
Il festival abbraccia le diverse anime della settima arte, con un’attenzione a generi, stili e linguaggi differenti: dal family all’horror, dalla dark comedy al drama, dall’animazione all’arthouse. La conferenza stampa è stata organizzata in contemporanea tra la Casa del Cinema di Roma e l’hotel Metropol di Taormina, in parte in presenza e in parte online, su Zoom con la partecipazione dei tre direttori Federico Pontiggia, Francesco Alò e Alessandra De Luca.
“Siamo onorati e responsabilizzati perché la riapertura è difficile anche se i segnali sono buoni – dice Pontiggia – Si parla di riapertura non solo per il panorama festivaliero ma per tutto il panorama cinematografico del nostro paese. Taormina sarà un fiancheggiatore con 6 opere prime e seconde in concorso e 6 anteprime di Gala con cornice del Teatro Antico. Pluralismo è la parola d’ordine: tanto pubblico e tanti generi. ”E’ bello rivedervi dal vivo – declama Alò con entusiasmo – abbiamo organizzato il festival con tante riunioni al computer, ma il senso per noi è tornare a condividere l’esperienza cinematografica con voi, con il pubblico di Taormina e con l’idea di vedere film tutti insieme nel paese, con anteprime relazionate alle uscite che riportano all’idea di una condivisione cinematografica, rispettando i parametri medici necessari alla sicurezza per il Covid, ma comunque siamo felici e soddisfatti, sebbene stanchi per le modalità in cui abbiamo dovuto lavorare”. “Il festival non è stato affidato a una singola persona – fa eco De Luca – ma a una squadra e abbiamo accolto il compito con entusiasmo. Taormina è un festival internazionale ma anche fortemente legato al territorio, e la cooperazione è importante proprio in vista del rilancio che è la chiave per la realizzazione del festival. Siamo molto orgogliosi del concorso di quest’anno. Abbiamo scelto i film con cura, amore e attenzione regalando uno sguardo particolarmente amorevole e di riguardo al cinema italiano”.
Viene letto un messaggio del Ministro Dario Franceschini: “Il festival di Taormina è un altro importante segnale di ripartenza che l’Italia lancia a sé stessa e al mondo. Il programma è di qualità e ci permette di guardare al futuro con ottimismo perché ci può essere un’esperienza culturale compatibile con la sicurezza. Quanto fatto in questo anno conferma che c’è una scelta dello stato sul cinema come politica culturale. Investire nel settore dà contributo economico alla crescita del paese”.
L’identità femminile sarà protagonista davanti e dietro la macchina da presa con il film di esordio di Michela Cescon Occhi Blu, dell’israeliana Tanya Lavie Honeymood, dell’iraniana Rezvan Pakpour Fractal, nonché con una giuria che annovera tre donne su cinque componenti, presieduta dalla regista Susanna Nicchiarelli. Le signore del cinema avranno uno spazio di confronto fra diverse professionalità, per dare voce al talento che va in scena e alle artiste invisibili, lontane dai riflettori ma ugualmente determinanti.
Nella stagione della rinascita e della ripartenza, il Festival vuole riservare un’attenzione particolare agli autori italiani, da quelli già affermati agli esordienti di valore, che dimostrano la straordinaria vitalità e varietà dell’industria filmica nazionale: dalla commedia road movie Boys di Davide Ferrario all’inquietante distopia de La Terra dei figli di Claudio Cupellini, dal toccante intimismo di Atlas di Niccolò Castelli, all’innovativo horror A Classic Horror Story di Roberto De Feo e Paolo Strippoli, con cui Netflix debutta al Taormina Film Fest. E ancora lo sguardo sulla cinematografia europea con il tedesco Next Door, opera prima dell’attore Daniel Brühl, e il francese La signora delle rose (La fine fleur ) di Pierre Pinot, sul cinema extra-europeo con il cinese Long Day di Yumo Luo, oltre ai citati titoli iraniano e israeliano. Non manca il family con Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga, avventuroso mix di animazione e live action diretto da Will Gluck, che verrà presentato il 30 giugno in contemporanea al Teatro Antico e a Roma nell’ambito del TimVision Floating Theatre Summer Fest organizzato da Alice nella Città.
E poi la black Woodstock di Summer of Soul, ovvero l’iconico concerto all’Harlem Cultural Festival del 1969 con B.B. King, Nina Simone, Stevie Wonder recuperato ed esaltato dal regista Ahmir “Questlove” Thompson con un inedito accesso al materiale d’archivio, che invita a una riflessione sulla questione razziale negli Stati Uniti. Il cinema globale, dunque, ma anche un forte radicamento nel territorio attraverso la collaborazione con Sicilia Film Commission, che presenta un programma di eventi collaterali, che culminerà con la proiezione del documentario Lo schermo a tre punte e un incontro con il regista Giuseppe Tornatore al quale parteciperanno gli allievi della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia e delle Università siciliane. In apertura la proiezione di Space Beyond, protagonista l’astronauta siciliano Luca Parmitano, seguirà Sulle tracce di Goethe in Sicilia, il documentario diretto e interpretato dal regista tedesco Peter Stein, che ripercorre dopo duecentotrent’anni le tracce del celebre Viaggio in Sicilia di Wolfgang Goethe, alla ricerca delle origini classiche della cultura europea. Completa il programma una selezione di cortometraggi dedicati all’universo femminile, tra cui La bellezza imperfetta, del giovane regista siciliano Davide Vigore con la fotografia di Daniele Ciprì.
Nel centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia, Taormina celebrerà, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il grande autore siciliano con la mostra Cinema e Legalità e la presentazione del libro Sciascia e il cinema, conversazioni con Fabrizio di Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore. E per festeggiare un anniversario significativo, il regista Ferzan Özpetek incontrerà il pubblico nel ventennale de Le Fate Ignoranti per condividere il suo affascinante percorso artistico. Ritorno al futuro, poi, per la proiezione al Teatro Antico del film in nuova edizione digitale Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato di Florestano Vancini che vede Leonardo Sciascia fra gli sceneggiatori, in collaborazione ancora una volta con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Grazie al CSC, si potrà anche viaggiare nel tempo con il Rapido del Sud di Fausto Saraceni, un percorso nell’Italia degli anni Quaranta attraverso il tragitto Roma Taormina di un treno elettrico moderno ma con un cuore poetico in un Paese proiettato verso il progresso. Nel film, conservato e digitalizzato da CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, e proveniente dal fondo Fondazione FS, è stata recentemente riconosciuta una giovane Silvana Mangano nel ruolo di una passeggera che accompagna un’amica.
Interviene Laura Delli Colli, presidente Sngci e alla guida dei Nastri d’Argento, che quest’anno saranno presenti solo “simbolicamente”: “Siamo contenti che Taormina venga adornata da Nastri D’Argento – dice – anche se purtroppo non possiamo essere presenti. Non era ancora tempo, gli attori sono tutti impegnati sui set. Ma abbiamo lasciato ‘a casa’ a Taormina il Premio Manfredi”.
Mario Bolognari, sindaco della città, chiude: “Taormina ha avuto già tre ripartenze, dopo le Guerra Mondiale e il Terremoto, questa è l’ennesima ripartenza e siccome in passato abbiamo dovuto trovare con fantasia il motivo per ripartire, penso che ripartire dall’arte sia offrire alle persone un motivo alle persone per andare a Taormina piuttosto che alle Maldive o ai Caraibi”.
LA CONFERENZA COMPLETA:
L'attore tedesco ha vinto il premio per il miglior film e il miglior attore con Next Door, miglior regia a A Classic Horror Story, Matilda De Angelis miglior attrice per Atlas. La serata, condotta da Anna Ferzetti, è stata aperta dalla musica di Francesca Michielin, che ha omaggiato Franco Battiato
L'attrice è assoluta protagonista del film di Niccolò Castelli, in concorso al Taormina Film Fest e dall'8 luglio in sala, nei panni di Allegra, una ragazza con la passione per l'arrampicata ma costretta improvvisamente all'immobilità dopo essere stata vittima di un attentato, mentre era in vacanza in Marocco, in cui ha perso amici e fidanzato. "Allegra è un animale in gabbia che si chiude nel silenzio perché pensa che nessuno la possa capire, semplicemente perché nessuno ha vissuto ciò che ha vissuto lei"
In concorso a Taormina e su Netflix dal 14 luglio, il film è firmato da Roberto De Feo e Paolo Strippoli che, attraverso ambienti, personaggi e situazioni ricorrenti del "cinema di paura", vogliono in realtà prendere in giro il genere ma anche e soprattutto "lanciare un'accusa alla pornografia del dolore che vediamo ogni giorno intorno a noi". Nel cast Matilda Lutz, Francesco Russo e Peppino Mazzotta, che devono affrontare creature misteriose legate alla leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso
L'attrice di tanto cinema d'autore esordisce nel lungometraggio con Occhi blu, un "film che usa il genere per superare il genere", in cui Valeria Golino è una misteriosa rapinatrice, connotata da pochi dialoghi ma molte suggestioni visive, inseguita dal commissario Ivano De Matteo e dall'ex-poliziotto Jean-Hugues Anglade in una Roma stilizzata