Smetto quando voglio è un titolo che suona come una promessa. A quanto pare Sydney Sibilia, il giovane regista che dall’opera prima ha virato direttamente alla trilogia senza passare dal via, ha intenzione di essere di parola. “Non ci saranno ulteriori seguiti – spiega alla conferenza di presentazione di SQV – Ad Honorem, terzo conclusivo capitolo della sua saga – né spin-off, né serie televisive. Ho sempre voluto fare i sequel e li ho fatti, qualcuno aveva chiesto un prequel ma per quanto mi riguarda l’esperienza è finita qui. La serializzazione televisiva non si adatta a questa serie, intanto per esigenze produttive. Voglio dire, abbiamo realizzato un assalto al treno che ha richiesto da solo lo stesso tempo che servirebbe per una singola puntata di un serial. Ma anche per la sua natura. Ogni capitolo è un genere diverso. Dalla commedia del primo episodio abbiamo dovuto gradualmente portare il pubblico a un livello di sospensione dell’incredulità tale che possano ritenere plausibile una trama da thriller dove il villain attenta direttamente all’ Università ‘La Sapienza’. Ora la storia è finita e mi sento esattamente come quando guardo terminare una saga che ho amato, è stato un pezzo di vita. Anche se ora, al limite, mi concentrerei su un personaggio singolo. Anzi, consiglierei di non fare mai trilogie”.
Ci saranno però dei remake, sicuramente in Spagna e forse in USA e in Cina, come accenna il produttore Matteo Rovere. Nulla da dire, la formula – la cui base resta sempre la commedia, ma che stavolta vira al film di tensione – ha funzionato molto bene e continua a farlo. Anche in questo caso la scrittura è impeccabile, considerato anche che la saga non era nata per essere tale e alcune soluzioni sono venute su in corso d’opera, ma mantenendo comunque una certa naturalezza. Tanto la regia, quanto gli interpreti, rendono un grande senso di coesione a questa terza disavventura della banda capitanata di Pietro Zinni (Edoardo Leo), ora alle prese con un pericoloso terrorista. Dovranno fare i conti con il fatto di essere ciascuno rinchiuso in un carcere diverso, ma hanno dalla loro la collaborazione di un alleato inaspettato, ‘er murena’, antico rivale proveniente direttamente dal primo episodio, interpretato da Neri Marcorè, che qui guadagna, come del resto il personaggio interpretato da Luigi Lo Cascio, delle origini degne di un supercriminale da fumetto. “Nel primo episodio Neri era cattivo e basta – spiega il regista – aveva poche scene e quindi la sua interpretazione era molto caricata. Qui abbiamo lavorato all’inverso, cercando di capire i motivi che l’hanno reso quello che è. Credo che il termometro sia cambiato ma la saga è ancora attuale”, con riferimento chiaramente alla difficoltà dei giovani laureati a trovare lavoro e costretti a ‘inventarsi qualcosa’, anche se non necessariamente sintetizzare droghe come fanno i protagonisti del film, che esce il 30 novembre con 01 in 350 copie.
“Essere molto presenti e con tante copie – spiega Luigi Lonigro di 01 – è una strategia ottimale sia perché il secondo capitolo, incredibilmente, non ha perso pubblico né incassi rispetto al primo, sia perché abbiamo bisogno di affermarci rapidamente, per via dell’imminente arrivo dei film di Natale. Siamo di fronte a una serie di grande successo”. Nel cast anche Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Greta Scarano e Valeria Solarino.
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