Arriva dal 27 aprile nei cinema italiani con Warner Bros la pellicola di animazione giapponese Suzume, il nuovo, atteso, film di Makoto Shinkai, tra i più apprezzati autori dell’animazione nipponica contemporanea. Shinkai vanta grandi successi al botteghino, a partire da Your Name (2006) film anime con l’incasso più alto di tutti i tempi. Lo stesso Suzume, già uscito in Giappone nel novembre scorso, ha ottenuto sensazionali risultati: oltre cento milioni di dollari incassati, e più di 10 milioni di spettatori in sala. Suzume è stato presentato in concorso alla scorsa Berlinale, segnando il ritorno dell’animazione giapponese in competizione alla kermesse dopo oltre vent’anni dal capolavoro di Hayao Miyazaki La città incantata, che era stato in selezione ufficiale a Berlino nel 2002. Sebbene le atmosfere del film di Shinkai siano molto più cupe, sono molti i riferimenti estetici che fanno immediatamente venine alla mente le creazioni dello Studio Ghibli. Del resto, Makoto Shinkai è da molti critici indicato come l’erede di Miyazaki, oltre che essersi detto ispirato dai libri di Haruki Murakami per lo stile narrativo delle sue opere.
Il film, dal titolo originale Suzume no Tojimari, è ambientato in un Giappone sull’orlo del disastro e perennemente scosso dai terremoti, che nel film sono generati da enormi vermi di fuoco che fanno di tutto per liberarsi dal sottosuolo, dove vengono tenuti sotto controllo da due Dei-guardiani di pietra, che quando si incarnano assumono la forma di gatti. Palese il riferimento al mito giapponese di Namazu, l’enorme pesce gatto che vive nel fango al di sotto della terra, in grado di dare origine a terremoti. Controllato dal dio Kashima che lo sorveglia e ne limita i movimenti con una pietra. “Ci sono molte storie che mi hanno ispirato – spiega il regista, come anche il mito di Ama-no-Uzume, la dea che danza quando le porte del giorno si schiudono. La mitologia giapponese, proprio come quella greca, è portatrice di valori universali”. Sempre per aggiungere elementi di universalità al film, Shinkai, pur partendo dalla storia del Giappone, ha scelto di focalizzarsi sulla vita quotidiana dei giapponesi di oggi. “Nei miei film voglio presentare il Giappone odierno. Suzume è un tipico film giapponese, ma l’approccio familiare gli offre un elemento di universalità”.
Il film è, difatti, strettamente legato al grande terremoto del 2011, il più potente mai registrato in Giappone, che ha registrato circa 30mila tra vittime e dispersi. Un enorme disastro che è ben presente agli occhi del mondo, in particolare a quelli dei giapponesi. Proprio in quell’occasione, nel film, perde la vita la madre della protagonista, l’adolescente Suzume, che dopo anni è ancora alle prese con l’inevitabile dolore della sua perdita. La ragazza è in grado di vedere le forze soprannaturali che gli altri non riescono a scorgere, e quando incontra un giovane di nome Souta, in città alla ricerca di luoghi in rovina, lo segue e scopre la sua missione: chiudere misteriosi portali che si stanno aprendo in varie aree abbandonate del Paese, diffondendo caos e devastazione. Ma quando il dio gatto imprigiona lo spirito di Souta all’interno di una sedia a tre gambe, toccherà a Suzume intraprendere un viaggio per proteggere gli altri portali e cercare di ridare al ragazzo la sua forma umana.
“La pandemia ha influenzato la lavorazione del film perché quando ho immaginato il personaggio di Souta che si trasforma in una sedia, l’ho pensato come una metafora efficace delle restrizioni di quel periodo – sottolineato Makoto Shinkai –. “La sedia è molto piccola e lui non riesce a muoversi liberamente, ed è esattamente quello che abbiamo vissuto tutti durante la pandemia, con le restrizioni del lockdown che ci impedivano di muoverci a nostro piacimento”.
“Mi interessa capire cosa ha senso e cosa no per gli spettatori di tutto il mondo, e quali punti in comune abbiano le diverse culture”, ha aggiunto il regista che si è detto ansioso di vedere come il film verrà accolto dal pubblico internazionale. Suzume, il giorno prima della data di uscita in Italia, sarà anche presentato in anteprima nazionale al Cinema Odeon di Bologna (mercoledì 26 aprile alle 19:00), in un evento organizzato dal Future Film Festival che nel 2008 aveva premiato il regista con il Lancia Platinum Grand Prize per il suo 5 centimetri al secondo.
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