In una lunga intervista al blog Hero Complex, il regista Christopher Nolan, che oltre a concludere con un terzo film la saga di Batman supervisionerà anche il reboot dedicato a Superman e provvisoriamente intitolato The Man of Steel, ha parlato senza freni dei due progetti.
Il sequel de Il cavaliere oscuro lo sta scrivendo, come d’abitudine, suo fratello Jonathan, mentre il film sull’Uomo d’Acciao sarà sceneggiato da David Goyer. Nolan, che in tutta probabilità non ne sarà il regista, ne curerà la produzione.
“Ho capito al volo come Goyer voleva trattare Superman – ha detto Nolan – mi è piaciuto molto e ho pensato: questo è un modo di approcciare la storia che non ho mai visto prima, e ciò lo rende terribilmente eccitante. Volevo chiamare subito Emma (Thomas, sua moglie nonché produttrice de Il cavaliere oscuro), e coinvolgerla nel traghettare il progetto e portarlo allo studio, per farlo partire subito. Sono andato allo studio dicendo che volevo fare quello che era stato fatto nel 1978 con Superman, in termini di cast. Lì avevano Brando, Glenn Ford, Ned Beatty e tutti questi fantastici attori anche nei ruoli minori, un’idea molto esotica per un film di supereroi all’epoca. E ha davvero funzionato. Da ragazzino, quando guardavo Superman mi sembrava enorme, e solo più tardi ho realizzato che ciò era merito del cast”.
Chi però aveva sperato che il coinvolgimento di Nolan avrebbe portato a un futuro incontro cinematografico dei due eroi, che del resto hanno spesso incrociato le loro strade anche nei fumetti, resterà un po’ deluso dalle ulteriori dichiarazioni del regista.
Il nuovo Superman prevede che il kryptoniano sia l’unico supereroe in circolazione. Il che significherebbe che le due storie sono ambientate in universi separati, e renderebbe vaghe le possibilità di un Justice League prodotto da Nolan – con tutti i supereroi DC Comics riuniti in un’avventura corale – e della ripresa del progetto Batman VS Superman, che anni fa, si diceva, avrebbe dovuto realizzare Wolfgang Petersen.
Inoltre, Nolan ha lasciato intendere che non ci sarà un altro Batman da lui diretto dopo il terzo capitolo.
“Senza andare troppo nei particolari – ha detto – la chiave che rende questo film un’occasione unica per noi è il fatto che vogliamo finire la storia, piuttosto che soffiare per sempre nel palloncino ed espanderla. Mio fratello ha ideato cose piuttosto elettrizzanti. A differenza dei fumetti, queste cose non vanno avanti per sempre. Torniamo ancora alla priorità di trovare ‘la realtà’ in queste storie fantastiche. Questo è quello che facciamo”.
L’Uomo Pipistrello dunque morirà o appenderà il costume al chiodo?
L’intera intervista può essere letta, in inglese, a questo link.
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