Supereroi vintage: Atomic Rocket, un progetto transmediale

COURMAYEUR – Vintage e transmediale, post-moderno e retrò. Il multiforme progetto Atomic Rocket, presentato al Noir in Festival di Courmayeur, mette insieme il gusto nostalgico dell’immaginario anni ’60, la fantasia al potere con strambi supereroi, la pluralità dei media, la trasgressione e la trovata di marketing con tanto di fake. Gli ideatori sono Francesco Brunotti e Roberto Papi, di professione artisti, grafici, scenografi e creatori di effetti speciali.Il secondo, ad esempio, ha portato sul red carpet dell’utimo Roma Fiction Fest un enorme modello di sottomarino per la promozione di una serie sul tema.

Il loro intrigante progetto, in cerca di sostenitori, comprende l’albo a fumetti Atomic Rocket, dal costo di “1.500 fantalire”, magliette, gadget e fotoromanzi basati sull’universo della Atomic Rocket Comics, una fantomatica casa editrice sorta negli anni ’60 per sovvertire la morale comune tramite supereroi mascherati protagonisti di avventure crudeli, con scene esplicite di sessualità e violenza. Esperienza editoriale che era destinata a finire perché troppo estrema per lo spirito dei tempi. Papi e Brunotti hanno presentato il progetto, già corredato di gadget e magliette, mascherati come i loro supereroi Doctor Actom e White Demon – ma ci sono anche Hypno Girl e Shrunken Boy, ad esempio – davanti a una platea incuriosita di cui faceva parte anche Luca Argentero. Intanto la loro idea che attraversa i generi e i media ha attirato l’attenzione dei Calibro 35, tanto che la band ha chiesto a Papi e Brunotti di realizzare il videoclip di un suo brano usando il mondo di Atomic Rocket. E mentre le suggestioni e le storie di questi supereroi vintage vivono sul web (http://www.atomicrocketcomics.it/), su youtube e facebook, chissà che proprio Argentero non decida di trasformare il tutto in un film o un serial ma, perché no, anche un fotoromanzo, dopo il successo della presentazione del progetto a Lucca Comics.