Nel 2024 ricorrono i 20 anni dalla morte di Christopher Reeve, primo indimenticabile Superman del cinema. Al Sundance Film Festival, in programma nello Utah fino a domenica 28 gennaio, è stato presentato il documentario dal titolo Super/Man: The Christopher Reeve Story, commovente racconto in due parti della vita dell’attore newyorkese. Alla regia, i figli di Reeve, Alexandra e Matthew, che hanno deciso di celebrare il ricordo del padre con un affresco dedicato alla sua arte, dai primi anni (aveva solo 24 anni quando divenne il supereroe da Krypton) all’incidente che nel 1995 lo lasciò paralizzato.
“Christopher Reeve ha rappresentato una parte iconica della nostra cultura – hanno spiegato i due registi introducendo il film al Sundance – ma più conoscevamo la sua vita dopo l’incidente più emergeva la sua dimensione di straordinario essere umano anche per il suo lavoro con la fondazione”. Quello “che mi rende felice del film – sottolinea Alexandra Reeve – è che non si veda solo il personaggio pubblico, ma si esplori anche mio padre nella sua umanità”. Lei spera che “del film rimanga il fatto che i veri eroi sono quelli che nella vita di tutti i giorni, di fronte a drammi simili, trovano la propria forza e si ritrovano l’un l’altro. E’ quello che è successo anche nella nostra famiglia”.
In Super/Man: The Christopher Reeve Story spazio anche all’amicizia con l’attore Robin Williams, compagno di stanza e di studi negli anni alla Julliard School. Sul The Washington Post la giornalista Jada Yuan ha raccontato le reazioni della sala all’anteprima del documentario, accolto da applausi emozionati e qualche lacrima commossa. “Ho sempre pensato che se Chris fosse stato ancora in giro – dice Glenn Close nel film – Robin (Williams) sarebbe ancora vivo”.
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