LECCE – Una selezione di 10 opere prime per finalizzare la terna dei film che Carlo, Luca e Silvia Verdone – con il prezioso supporto del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani – valuta al fine di assegnare il Premio “Mario Verdone”, papà dei tre e grande critico, come ricorda Laura Delli Colli, presidente del SNGCI: “Quest’anno non è stata una selezione facile, c’era una vetrina di film molto interessante. Mario Verdone è stato tra i nostri più autorevoli iscritti: affetto, stima e amicizia verso ‘Il professore’, come l’abbiamo sempre chiamato”.
12 edizioni per il Premio, che quest’anno – per la seconda volta nella propria Storia – in occasione del Festival del Cinema Europeo di Lecce, è stato assegnato ad un’autrice: dopo Susanna Nicchiarelli, il riconoscimento 2021 onora Alice Filippi, regista di Sul più bello (leggi articolo). “Avevamo una rassegna di film interessanti ma, a tutti e tre noi fratelli, questi film – I predatori di Pietro Castellitto (leggi articolo), Trash – La leggenda della piramide magica di Francesco Dafano e Luca Della Grotta (leggi articolo), e Sul più bello di Alice Filippi – sembravano i più significativi: il film d’animazione ha un immenso valore educativo, nella libreria di mio padre vedevo sempre una rassegna di ‘film per ragazzi’; un film del genere andrebbe visto e analizzato bene. Ci siamo trovati d’accordo, però, sul film di Alice Filippi, scoperta e lanciata da me nel 2005: ci siamo conosciuti al Festival di Montecarlo, lei lavorava nell’accoglienza e un giorno mi chiese se potesse lasciarmi un suo DVD, faceva il DAMS a Bologna, per cui poi pensai di convocarla a Roma, ma le consigliai di lasciar perdere la recitazione, pensavo meritasse una gavetta alla regia, così da aiuto volontario è cresciuta fino ad aiuto regista, m’è stata molto accanto soprattutto nella Cenerentola e lì ho capito il suo passo superiore”, commenta Carlo Verdone. “Le ho detto subito fosse tra i tre finalisti del Premio, ma che noi fratelli avremmo deciso per la qualità: Silvia non la conosceva per niente, ma alla prima visione ha avuto un’immediata preferenza; per Luca, la Filippi era un’ottima scelta, e anch’io credo abbia fatto un lavoro degno di plauso, un bellissimo punto di partenza. L’amicizia e la simpatia non c’entrano: hai diretto con grande mestiere, Alice. E questo Premio è per te un segno di incoraggiamento”. Queste le parole che hanno preceduto la lettura della motivazione ufficiale: “Un piccolo grande film che riesce a trasformare perfino nei colori la tradizione del ‘dramedy ‘ più amato dai giovani di tutto il mondo. Sul più bello parte dalle lacrime ma diventa un racconto pop in cui perfino un amore impossibile riesce a vincere sul tema della malattia. Alice mette in scena con leggerezza il valore della vitalità e dell’ironia, rendendo letteralmente vibranti le emozioni di una ragazza sfortunata senza chiedersi se la sua ‘sfiga’ sia tutta colpa delle stelle ma giocando sulla normalità dei suoi desideri impossibili. Il risultato è un film di quelli che Hollywood sa fare benissimo al quale, però, la sua regia aggiunge qualcosa di politicamente ‘scorretto’ che fa vincere il coraggio di crederci ad ogni costo”.
“Sono emozionantissima. Questo Premio vale più di ogni cosa: ho cominciato con Carlo e nemmeno sapevo se il cinema fosse davvero la mia strada, cosa di cui ti rendi conto solo stando dietro le quinte; lui mi ha insegnato a capire cosa significhi lavorare con gli attori, per me è stato fondamentale per il mio film, soprattutto dovendo dirigere un’attrice alla sua prima volta – Ludovica Francesconi, ndr – così ho cercato – come fa Carlo – di aiutarla, mettendola a proprio agio; il percorso da assistente non è scontato per fare il salto a regista, per cui ringrazio la Eagle Pictures che mi ha scelta: una grandissima opportunità, per un grandissimo lavoro di squadra”, dice Alice Filippi.
È stata “Una decisione unanime. Era molto difficile perché tutti i film erano molto validi; il vincitore ci ha impressionato per qualità originali e diverse dal mainstream della produzione. Quest’anno mi è piaciuto inserire nella terna un film d’animazione, genere che dovrebbe essere valorizzato di più: io sono un appassionato”, continua Luca Verdone.
E proprio all’animazione di Trash viene assegnata una Menzione Speciale, per: “Una storia e un grande lavoro nell’animazione, tutta italiana, che diverte ma soprattutto parla, con tenerezza, non solo di solidarietà ma di resilienza, affrontando il tema sociale del riutilizzo dei rifiuti. Trash è anche una storia sul valore delle seconde possibilità che possono esserci per tutti, invitando i protagonisti, come anche i più piccoli spettatori al coraggio di cercarle, magari insieme”.
“È stata un’esperienza incredibile e vogliamo continuare… Siamo partiti con un’idea molto più umile, poi è diventata una cosa più grande di noi perché l’argomento è molto importante e lì abbiamo capito di poter fare un progetto italiano e internazionale; siamo al lavoro – dopo 4 anni e 200 persone per il primo – su un secondo progetto. Per Trash, sapevamo di non poter reggere un paragone tecnologico con i grandi colossi, così abbiamo cercato innovazione nella nostra tradizione, usando nel migliore dei modi l’artigianato del cinema italiano, per un film in tecnica mista, girato a Roma di notte per cinque settimane. Grazie, perché ogni tipo di riconoscimento ci fa ricordare quella voce iniziale che ripeteva ‘non si può fare’… e ora stiamo vendendo nel mondo”, il ringraziamento di Della Grotta nell’accogliere il Premio.
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