Un film su uno dei misteri irrisolti della storia politica italiana, la strage alla stazione di Bologna del 1980 che provocò 85 vittime e 200 feriti e per la quale sono stati condannati tre neofascisti dei NAR, ma di cui ignoti sono ancora i mandanti. Esce in sala il 29 maggio Bologna 2 agosto… i giorni della collera, film di Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio, interpretato da Martina Colombari, Lorenzo Flaherty, Luca Biagini, Enrico Mutti, Marika Frassino, Giuseppe Maggio, Lorenzo De Angelis, Roberto Calabrese, Tatiana Luter e Antonio Serrano.
Bologna 2 agosto… i giorni della collera racconta la storia di un gruppo di ragazzi di destra che si dissocia dall’MSI per fondare il gruppo armato Nuclei Armati Rivoluzionari e che sarà protagonista di una lunga serie di fatti efferati contro l’Italia democratica e antifascista.
Nel film si evidenzia la commistione tra i gruppi estremisti di destra, con la malavita romana, i servizi segreti deviati e la Loggia massonica P2. Il film ripercorre l’atmosfera di terrore e di follia degli anni di piombo, fino ad arrivare alla strage di Bologna, la più sanguinosa dal dopoguerra, una ferita aperta per la società civile e a distanza di oltre trent’anni non sono stati ancora assicurati alla giustizia i mandanti.
“Il film si pone questa domanda: come sia possibile che nessun indizio sia mai trapelato? – afferma il regista Giorgio Molteni – Come sia possibile che nel nostro Paese i delitti più gravi, quei delitti che coinvolgono centinaia di cittadini inermi, non vengano mai risolti? Sono così perfetti e professionisti gli assassini, o sono così inaffidabili le istituzioni preposte alla difesa del popolo italiano? Se il ‘Segreto di Stato’ fosse stato abrogato da tempo, come appena deciso dal Governo Renzi – continua Molteni – sarebbe stato possibile fare un po’ più di chiarezza circa le trame eversive che hanno condotto all’efferata strage? Il film mette in scena, seguendo gli atti processuali relativi alla strage, i fatti di cronaca politica, di cronaca nera, di cronaca giudiziaria, di possibile strategia di spionaggio, che hanno preceduto l’atto terroristico, in una libertà di interpretazione ‘controllata’ ”.
“La mia sceneggiatura ripercorre quintali di atti giudiziari affastellati negli anni e lasciati marcire in un angolo di un anonimo magazzino – spiega lo sceneggiatore Fernando Felli – come questa triste e drammatica storia italiana che si aggiunge alle altre stragi rimaste volutamente impunite. Il film vuole lanciare un messaggio forte finalizzato alla ricerca della verità. Troppe stragi a distanza di anni non hanno un colpevole”.
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