Storie da film al MAXXI

La presentazione di una bella collana di dvd, con dieci film tratti da libri diventa l’occasione per parlare di cosa sta accadendo al rapporto tra cinema e libri in un incontro moderato da Mario Sesti


La presentazione di una bella collana di dvd, con dieci film tratti da libri – A dangerous method, Jules e Jim, La Duchessa, Le due inglesi, Miele, One day, Tracks, Two mothers, Under the skin, Un sapore di ruggine e ossa – chiamata Storie da film e distribuita da BiM, diventa l’occasione per parlare di cosa sta accadendo al rapporto tra cinema e libri in un incontro al MAXXI moderato da Mario Sesti e tenuto dai registi Cristina Comencini e Roan Johnson e dagli scrittori Francesco Piccolo e Elena Stancanelli.    

“Sei film su gli otto candidati all’Oscar sono tratti da opere letterarie – dice Sesti – e questo solo pensando a quelli in lizza per ‘miglior film’, senza considerare Carlo e The danish girl che concorrono per altre categorie. Stiamo assistendo a un ritorno di fiamma di quella relazione tra il racconto letterario e quello cinematografico che è stato molto intenso sin dalla nascita della settima arte? Ho pensato di coinvolgere registi e scrittori al confine tra i due mondi, che abbiano a che fare con entrambi”.  

“Per me – racconta Comencini – il primo gesto di avvicinamento a un racconto passa per la parola. Inizialmente perché volevo differenziarmi da chi mi ha preceduto, e quindi volevo fare la scrittrice. Ma anche oggi il primo momento in cui immagino un film l’impulso primario è quello di scriverlo. In Italia è possibile, in America ad esempio registi e scrittori appartengono a due sindacati diversi quindi è molto più raro che il regista sia anche scrittore, anzi spesso non tocca penna. Io ai giovani che vogliono fare il cinema dico sempre di leggere tanti romanzi.  Gérard Brach, grande sceneggiatore con cui ho lavorato, quello de Il nome della rosa e dei film di Polanski, per intenderci, diceva una cosa verissima: il cinema permette la simultaneità del racconto. In un’inquadratura puoi inserire molti elementi. La letteratura no, procedi per gradi: racconti prima una cosa, poi l’altra e così via. Papà diceva che in una scena ci va una moltitudine di cose. E quando scrivi sei solo, parti conoscendo l’assunto, i personaggi, ma non necessariamente sai dove la storia ti porterà. E’ materia informe che si fa parola mentre scrivi”.  

“La prima scelta di uno scrittore – sottolinea Stancanelli – è la voce narrante. Non concordo però su questo concetto del romanzo che si scrive da sé. Il romanzo lo hai dentro, lo trovi, più che crearlo. Per questo non credo alla scrittura collettiva, il romanzo è il luogo dove un autore mostra il suo punto di vista sul mondo. Nessuno scrittore ama avere a che fare con la sua opera dopo averla consegnata. Lo diceva anche Umberto Eco, tra l’altro. Poi sei costretto: l’edizione, la manutenzione, la stampa. E a volte diventa anche un film, ma nessuno può assistere alla ‘riduzione’ del proprio lavoro, è come chiedere a un padre di assistere alla prima volta di sua figlia. Deve farlo necessariamente qualcun altro. L’autore non ha l’energia per farlo”.  

“A me – dice Piccolo – è capitato di lavorare su romanzi di altri per trasporli in sceneggiatura. E solitamente non voglio assolutamente che lo scrittore sia presente. Già quando ti propone di inserire una voce narrante (e capita) sta dicendo: ‘mettiamoci quello che ho scritto io’. Però con Caos Calmo è stato un po’ imbrazzante, perché io ero in Fandango con il mio gruppo e nella stanza accanto c’era Veronesi che lavorava a parte, su cose sue. Non voleva intervenire ma noi eravamo in difficoltà perché quando si lavora si dicono anche cose terribili del materiale di partenza e noi temevamo che lui ci sentisse. Era veramente una situazione inquietante”.  

“Dopo aver terminato il mio primo corto – dice Roan Johnson – mi sono detto ‘non farò mai più il regista’. Ero stressato dall’idea di non aver mantenuto il controllo, tutto cambia, al cinema non si tratta mai di una creatura veramente tua. Sei sempre circondato da gente, dal produttore, dagli attori che ci vogliono mettere del loro. Ero stravolto, per cui ho deciso di scrivere un libro. ‘Così li frego’, mi sono detto. Puoi non mettere la trama, puoi inserirci gli elicotteri dove vuoi, è un lavoro totalmente solitario di cui ha pieno controllo. Dico che quando fai lo scrittore devi avere sul comodino il ‘Tao Te Ching’, dove si insegna l’onore e il sacrificio. Se qualcosa non va bene nel libro, eliminala, ammazzala. E ammazzati anche tu, se necessario. Invece il regista deve avere sul comodino l’I-Ching, l’arte dell’adattarsi all’Universo: se c’è uno scoglio fatti acqua e aggiralo, tanto sbatterci le corna non servirà”.

autore
24 Febbraio 2016

DVD

DVD

‘Harry Potter 20° Anniversario’: in DVD la reunion con i protagonisti

Per celebrare l’uscita nelle sale del primo film, la release Home Video Return to Hogwarts, dal 13 ottobre con Warner Bros. HE: con Daniel Radcliffe, Emma Watson, i registi, i luoghi e i momenti più emozionanti della saga

DVD

Miracolo a New York

Grazie alla rinomata compagnia newyorkese Criterion il capolavoro neorealista e surrealista Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini appare in una smagliante edizione Blu-ray. Restauro in 4K a cura del laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, con la colonna sonora mono non compressa dal formato

DVD

‘Sul fondo della coscienza’: cofanetto Pressburger

Luce-Cinecittà riunisce in un unico speciale cofanetto i tre film che il regista Mauro Caputo ha dedicato alla vicenda personale, intellettuale e immaginifica di Giorgio Pressburger, grande intellettuale, scrittore e regista

DVD

Luce Cinecittà alla Nuvola per “Più libri, più liberi”

Luce Cinecittà sarà presente all'evento con uno stand (F22), dove sarà possibile acquistare libri e dvd editi dalla società, e con la presentazione del cofanetto home video (dvd + libro) de Gli anni difficili 1940-1945 di Leonardo Tiberi


Ultimi aggiornamenti