PESARO – Stefano Savona (Tahrir, Piombo fuso) sta lavorando a un nuovo documentario sulla Striscia di Gaza, La strada dei Samouni, una coproduzione tra Francia e Italia, in cui collaborerà con un pool di cartoonist, tra cui Simone Massi (David di Donatello per Dell’ammazzare il maiale). L’ha annunciato a Pesaro nel corso della tavola rotonda “Il mouse e la matita” sull’animazione italiana oggi mostrando 1′ delle animazioni del film (saranno un totale di 45′ su un’ora e passa di filma), in cui vediamo, nel classico stile di Massi, una donna e un bambino palestinesi ritratti in bianco e nero. “Ho scoperto il lavoro di Massi proprio qui a Pesaro due anni fa, quando il festival ha ospitato una sua retrospettiva, e ho subito capito di aver trovato quello che stavo cercando, avevo bisogno di ricostruire dei fatti del passato, una famiglia di Gaza massacrata nel 2009, che non potevo filmare se non creando un artificio, ma volevo rendere delle sensazioni iperrealiste e raccontare la storia di quelle persone come al presente”. E aggiunge: “Sapevo che Simone ha sempre lavorato da solo, ma ha un retroterra nella scuola di Urbino e da lì è nata la possibilità di creare un team di 7 animatori, sopratutto donne, tra cui Stefano Franceschetti, Magda Guidi, Mara Cerri”. Un’esperienza fondamentale per Mara Cerri che racconta di aver realizzato soprattutto libri illustrati dopo la scuola di Urbino, ma la collaborazione per un cortometraggio con Magda Guidi nel 2010 prima e il progetto di Savona poi, la hanno finalmente riportata all’animazione.
Il maestro georgiano Otar Iosseliani ha tenuto a Pesaro una lezione di cinema in cui ha mostrato una certa amarezza per la “tragica caduta di qualità e mancanza di pensiero del cinema contemporaneo in un mestiere che sta diventando sempre più piatto e pieno di cliché”. In questa intervista gli abbiamo chiesto di parlarci del suo rapporto con la censura e della possibilità di tornare a lavorare in Georgia: "Sarebbe immorale togliere finanziamenti ai giovani registi"
Il vincitore del Premio Lino Miccichè è l’indiano Liar’s Dice, opera prima di Geethu Mohandas, un road movie atipico nel quale madre e figlia intraprendono un difficile viaggio verso Nuova Delhi, in compagnia di un disertore dell’esercito che guida le due alla ricerca del padre scomparso. Gli spettatori della “piazza” hanno votato per il Premio del Pubblico I ponti di Sarajevo, film collettivo realizzato per commemorare i cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale con l’attentato all'Arciduca Francesco Ferdinando avvenuto nella città bosniaca
Il montatore Marco Spoletini e il musicista Daniele Sepe hanno collaborato a The Fall from Heaven di Ferit Karahan, due storie parallele tra il Kurdistan e Istanbul, in concorso a Pesaro
In concorso a Pesaro I resti di Bisanzio, che ci mette di fronte alla decadenza di una terra, alla non identità di personaggi e luoghi. Per l'artista, al suo primo lungometraggio: "Lo stereotipo del Salento ha prodotto danni irreparabili, questo territorio è stato completamente stravolto". E sulla possibilità di una distribuzione per il suo film: "E' un messaggio nella bottiglia, arriverà dove arriverà"