Una vita in cambio, il noir diretto da Roberto Mariotti e scritto da Ilaria Jovine, interpretato da Toni Garrani, Stefano Fresi, Elena Arvigo e Diego Florio, torna sulle sponde del lago di Bracciano dove è stato interamente girato, per la proiezione-evento al Cinema Palma di Trevignano Romano del 13 luglio dalle ore 19.00. Presenti gli autori e il cast. Il film esplora i confini impalpabili tra “bene” e “male”, in un non-luogo immaginifico come il lago di Bracciano. La proiezione sostenuta dall’“Associazione Culturale No Profit A Trevignano Romano”, apre una settimana di programmazione presso lo stesso Cinema Palma, durante la quale sarà possibile vedere Una vita in cambio.
Tormentato dal senso di colpa, un vecchio benestante (Toni Garrani) riceve la visita di uno sconosciuto (Stefano Fresi) con cui inizia una sorta di partita a scacchi: inconscio escamotage per fare i conti con l’ossessione in cui è precipitato da quando si è trovato coinvolto nella vita di una giovane donna (Elena Arvigo). Dopo la morte del compagno, rimasta sola a combattere contro la disoccupazione e la precarietà, la donna rifiuta ogni aiuto da parte del vecchio: le sue offerte, non accompagnate da un vero contatto umano, si fanno sempre più ossessive e morbose e la sua generosità nasconde forse solo la presunzione di controllare la sua vita.
“La sceneggiatura del film si ispira ad un racconto di Bernard Malamud intitolato ‘Abbi pietà’, con un adattamento che, fedele al tema, stravolge il plot a partire dall’ambientazione spazio-temporale – spiega Mariotti nelle note di regia – Di fronte ad una storia di senso di colpa che indaga sull’ambiguità del bene e sulla banalità del male contemporaneo, in cui i personaggi protagonisti sono così ostili al cambiamento tanto da dover soccombere inevitabilmente, il film che ho voluto realizzare appartiene a tutti gli effetti al genere noir. Ho interpretato i dialoghi asciutti, i lunghi silenzi dello script, con un’atmosfera misteriosa e scura e quindi con una fotografia realistica fatta di ambienti a volte scarsamente illuminati, luci, ombre e colori a contrasto, nelle scene e nei costumi, che raccontano molto dei conflitti interni ai personaggi. Le fonti luminose sono scarse come nella realtà: basta poco per far dissolvere la luce e rimanere nell’oscurità”.
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