Sono in corso a Torino le riprese de L’uomo che disegnò Dio, lungometraggio drammatico diretto da Franco Nero, che per la seconda volta torna dietro la macchina da presa e che ricopre inoltre il ruolo di protagonista, interpretando un anziano insegnante di ritrattistica non vedente, Emanuele. L’uomo ha la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa magia, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La magia diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal ‘Talent Circus’, uno show televisivo che scopre straordinari talenti per fare audience. Il film vuole essere una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo eliminandolo.
Internazionale il cast con il Premio Oscar Kevin Spacey, Robert Davi, Massimo Ranieri e, soprattutto, Stefania Rocca che torna nella sua città natale per interpretare il ruolo di Pola, “un’assistente sociale che cerca di inserire nella società le persone più emarginate”.
“È assolutamente di buon auspicio – ci racconta l’attrice – tornare alle mie radici e ricominciare proprio nella mia città dopo questo anno e mezzo di pandemia. E in più con un cast così importante, con Franco Nero e con una sceneggiatura molto interessante, che racconta come alcuni gruppi di persone abbiano difficoltà a inserirsi e essere escluse. Un’esclusione che, in parte, abbiamo sentito anche noi persone del mondo dello spettacolo durante la pandemia”.
Per Stefania Rocca cruciale sul set è stata la presenza proprio di Franco Nero: “un attore e regista con un’esperienza internazionale, dotato di grande talento e sensibilità”. Caratteristiche che lo hanno portato a scrivere una sceneggiatura che ha subito colpito l’attrice: “è un film caratterizzato da una notevole leggerezza, un film che non vuole insegnare né provocare, ma che vuole raccontare le emozioni e le difficoltà di alcune persone di inserirsi in una società cinica”.
La trama si ispira a una persona realmente esistita, alla cui storia “Nero e gli altri sceneggiatori (Eugenio Masciari e Lorenzo De Luca) hanno aggiunto la loro creatività, decidendo di raccontare la storia di una comunità ai margini. Che poi, alla fine, è la storia di tutti noi, perché tutti, quando siamo in difficoltà, cerchiamo qualcuno che possa sostenerci”.
Le riprese di L’uomo che disegnò Dio sono iniziate a Torino il 28 maggio e finiranno il 3 luglio. La troupe è composta per il 90% da professionisti locali, tra cui il direttore della fotografia Gerardo Fornari, la direttrice di produzione Ludmila Gabusi, la costumista Elena Furfaro, la capo trucco Vanessa Ferrauto e il capo parrucco Marco Todaro. Mentre completano il cast Simona Nasi, Diana Dell’Erba, Diego Casale, Andrea Cocco, Vittorio Boscolo, l’americana Sofia Nistratova e, per la prima volta sullo schermo Isabel Ciammaglichella e Wehazit Efrem Abrham.
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