SPOT & STAR


“Faccio lo spot, purché non si veda MAI in America.!” Questa è la condizione – forse l’unica, sicuramente la più importante – che le stelle del cinema d’oltreoceano pongono per girare uno spot in Italia.
Negli ultimi due anni quasi tutto il Gotha di Hollywood è passato per Roma o Milano incassando cachet favolosi per pochissime ore di lavoro. La lista comprende Harrison Ford che salva il bonsai grazie alla velocità della sua automobile italiana, Richard Gere che ricrea la famosa scena all’opera da Pretty Woman per un cioccolatino (e facendo arrabbiare non poco l’attore italiano che finora aveva prestato le fattezze al mitico personaggio di Ambrogio).
Poi c’è la biondissima Sharon Stone che cerca rifugio in un’improbabile banca italiana priva di file di correntisti indiavolati per l’attesa. Brad Pitt va addirittura: non solo ha interpretato lo spot per una noto gioielliere ma si è fatto donare anche le fedi nuziali che ha scambiato con Jennifer Aniston. Intanto la neo-signora Douglas si confida con noi sussurando che non indossa mai i gioielli ma li guida. Speriamo che se ne ricordi il marito la prossima volta che le viene in mente di fare shopping. Perfino il mitico Marlon Brando si è fatto riprendere in cima ad un canyon (?) mentre contempla un futuro senza di lui ma con la Telecom. Niente paura, Marlon, sei in buona compagnia! Anche Woody Allen e perfino Nelson Mandela hanno cantato le lodi del gigante italiano delle telecomunicazioni.
Fin qui niente di male, solo che questi personaggi non farebbero mai una cosa del genere chez soi. Hanno tutti paura di perdere la loro credibilità professionale guadagnata con anni di lacrime e sudore e di vedersi abbassare i cachet stratosferici. Sarebbe ancora credibile il grande vecchio Marlon “Telecom” Brando, o la nevrosi newyorkese fatta persona che è Woody Allen quando canta le lodi della Coop?

autore
28 Dicembre 2000

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