SORRENTO #3


Insistenti e/o insinuanti le voci su Venezia, come ogni anno di questi tempi: la conferenza stampa del festival diretto da Alberto Barbera è in agenda per il 27 luglio, ma già a Sorrento si potevano fare i conti in tasca al cinema italiano e magari azzardare qualche previsione. Molte delle fortune della cosiddetta primavera sbocciata a Cannes dipenderanno proprio dalle sorti del concorso veneziano, come è stato sottolineato in chiusura delle Giornate professionali nel convegno organizzato dal Sindacato giornalisti (SGCI) sul tema “Dietro il successo. Chi sta cambiando il cinema italiano”. Però attenzione: anche se non saranno replicate le emozioni della Palma d’oro a Moretti, non bisognerà scoraggiarsi.
Ecco dunque una guida a Venezia, e oltre, cercando di delineare qualche tendenza anche grazie alla maratona sorrentina pilotata sapientemente da Maurizio Di Rienzo e Piera Detassis.

VERSO IL LIDO
Certa l’assenza di Silvio Soldini e del suo Brucio nel vento, probabile quella di Piccioni (Luce dei miei occhi con Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli), Bellocchio (L’ora di religione), Bechis (Hijos/Figli); ipotizzabile per importanza e impegno produttivo la partecipazione, magari fuori concorso, di Vajont di Martinelli e di Ripley’s Game della Cavani; in buona posizione anche le opere più sperimentali dei napoletani Antonietta De Lillo (Non è giusto) e Antonio Capuano (Luna rossa). Un occhio di riguardo infine per L’inverno di Nina Di Majo, già al Lido con l’opera prima Autunno.

FILM D’EPOCA
Molti i kolossal e i film in costume in arrivo. Tra questi Vajont di Renzo Martinelli, che ricostruisce la “strage di stato” di Longarone. Budget da 14 miliardi e molti effetti speciali in particolare la ricostruzione della diga e della catastrofe in 250 inquadrature digitali. Per il regista, già autore di Porzus, l’occasione per mettere insieme “anima spettacolare e civile”. Cast internazionale (Daniel Auteuil, Michel Serrault, Laura Morante) e come colonna sonora un oratorio di Bocelli.
Michele Placido, invece, sta lavorando a Una donna italiana: l’amore tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, che saranno impersonati dai due attori dell’anno, Laura Morante e Stefano Accorsi.”E’ il mio quinto film da regista e forse sarà l’ultimo”, dice Placido.
Altro regista transfuga, stavolta dalla sceneggiatura, Enzo Monteleone tenta il kolossal bellico con l’ambizioso El Alamein-la linea del fuoco, una battaglia sempre vista dal cinema dal punto di vista di inglesi e tedeschi. L’autore di Ormai è fatta ha lavorato su diari, lettere e testimonianze realizzando anche un documentario di interviste ai sopravvissuti (I ragazzi di El Alamein). Riprese in Marocco, produce Cattleya, e un modello altissimo come La sottile linea rossa.
Pasquale Scimeca, dopo Placido Rizzotto, sta scrivendo Passione di Giosuè l’ebreo (coproduce l’Istituto Luce) un “piccolo kolossal” che narra le vicende degli ebrei scacciati dalla Spagna nell’anno della scoperta dell’America. Tappe a Genova, Napoli e in Sicilia per un film tra epica, teologia e avventura che potrebbe avere anche una versione televisiva e che piacerebbe a Spielberg. “La diaspora tra le tre religioni monoteiste, che convivevano pacificamente in Spagna, cominciò dal quel 1492 insieme ai mali del nostro tempo: razzismo, guerre, antisemitismo.
Infine, Alberto Rondalli (Quam mirabilis) sta lavorando a Il derviscio prodotto da Luigi Musini e distribuito da Mikado: un romanzo ambientato nella Turchia dei primi del 900 con attori locali, tranne il protagonista, per parlare di tolleranza e spiritualità.

ANNI ’70 E DINTORNI
Sempre in costume, ma molto più vicini nel tempo, un gruppetto di film sugli anni ’70-80, rockettari e ribelli. Alla rivoluzione sulla 2 cv di Maurizio Sciarra è un road movie sulla rivoluzione portoghese dei garofani con Paco Rabal e Georges Moustaki a impreziosire un cast giovane ed europeo. Da zero a dieci è il nuovo film di Ligabue dopo Radiofreccia: quattro trentacinquenni chiudono unh week end riminese iniziato dieci anni prima. Paz! di Renato De Maria si muove tra i fumetti di Andrea Pazienza e la biografia di questo straordinario autore morto prematuramente. Le avventure di Pentothal sono anche l’occasione per raccontare il ’77 e la rivolta bolognese: “fuori sede, fuori corso, fuori tutto”. L’uomo in più di Paolo Sorrentino, ancora negli anni ’80, è la doppia storia di Antonio Pisapia uno e due, il calciatore e il cantante, omonimi ma non identici, si trovano contemporaneamente in due diversi guai. La filosofia del film è “il pareggio non esiste”.

IL RITORNO DELL’AMORE
Un’inedita passionalità corre nelle vene del cinema italiano. Si chiama L’amore imperfetto il secondo film di Giovanni Davide Maderna in cui Enrico Lo Verso, sposato con una ragazza spagnola, rischia di perdere il suo bambino, nato con una grave malformazione. Un miracolo, avvenuto a Calanda nel XVI secolo, verrà evocato e in qualche modo si realizzerà.
Gelo sentimentale con l’astratto L’inverno di Nina Di Majo: cast di lusso (Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi) per un quartetto di disperazioni in una metropoli acquatica e periferica che non sembra neppure più Roma.
Una donna molto infelice non riesce a ricambiare l’amore di Luigi Lo Cascio, giovane autista che sogna di essere un extraterrestre nel nuovo film di Giuseppe Piccioni Luce dei miei occhi.
E’ amor fou, e quasi a lieto fine, quello dei due stranieri di Brucio nel vento di Silvio Soldini, dal romanzo di Agota Kristof. “La passione – dice il regista – è una novità nel mio cinema. Come pure l’ambientazione non urbana ma immersa nella natura dei boschi e delle montagne della Svizzera”.
Ventenni in transizione e gelosie in Santa Maradona di Marco Ponti dove Stefano Accorsi impazzisce per Anita Caprioli ma poi ci si mettono di mezzo Libero De Rienzo e Mandala Tayde. Il titolo viene da una canzone dei Manonegra. Così anche il film si preannuncia molto punk e da stadio…

CAROSELLO NAPOLETANO
Molte storie napoletane (è ormai da anni una costante del cinema italiano). Dal Cuore napoletano di Paolo Santoni, un documentario che insegue la canzone partenopea tra Napoli e la Little Italy ed è finanziato dal fondo di garanzia – una novità per la non fiction. Lo distribuirà Mikado e avrà successo anche all’estero.
Ha il trailer più azzeccato e divertente Incantesimo napoletano di Genovese e Miniero: in una famiglia del Sud nasce una bimba che parla milanese. Per curarla la mamma Marina Confalone la manderà a lezioni di sfogliatelle e ragù…
Antonio Capuano ha trasportato le tragiche e sanguinose vicende dell’Orestea in una famiglia tra camorra e suggestioni eduardiane, i Cammarano: è Luna rossa con interpreti del calibro di Carlo Cecchi, Licia Maglietta e Toni Servillo.

DIGITALIZZATEVI
Piuttosto diffuso (finalmente) il digitale. Tra i progetti che rinunciano alla pellicola, c’è Quartetto di Salvatore Piscicelli, una storia di amori e amicizie femminili girata con ritmi e cadenze molto intimiste ed anche Non è giusto di Antonietta De Lillo, dove due bambini osservano i loro padri in un’estate senza madri.

autore
10 Luglio 2001

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