L’assenza più vistosa è quella di Cecchi Gori: il tycoon della Fiorentina, perquisito proprio in coincidenza dell’apertura delle Giornate, non ha mandato qui a Sorrento neanche i listini. Né i trailer degli italiani su cui, necessità-virtù, punterà: Pieraccioni e D’Alò per Natale, Salemme, Veronesi, Virzì, Rubini 1 e 2 quando sarà possibile, visti anche gli scioperi e le proteste che hanno bloccato i suoi set in assenza di pagamenti.
Ma anche la festa dei vincitori – ossia della Medusa – è stata rattristata dalla scomparsa di Bernasconi (funerali lunedì a Milano) ridimensionando il party del Signore degli anelli (gadget ambitissimo, un orologio simil-swatch). Il fantasy da Tolkien promette di replicare il biglietto d’oro per l’anno prossimo (quest’anno a conquistarlo alla Medusa ci hanno pensato Aldo Giovanni & Giacomo) ed è guardato a vista da moltissimi esercenti, però il titolo più atteso, con un 85% di consensi secondo un sondaggio di Primissima e Acting News fatto all’uscita dalle proiezioni di trailer, è il Kubrick postumo A.I. che porta i colori Warner e uscirà il 5 ottobre (dopo l’anteprima veneziana).
Le novità non mancano. A partire dal debutto di 01 (Raicinema-Studio Canal) che ha offerto agli esercenti una grande cena nell’agrumento del Sorrento Palace e l’anteprima dello spettacolare franco-kolossal Il patto dei lupi con Monica Bellucci prostituta ammiccante e velata in un paese devastato dalle incursioni della “bestia”.
Ma la principale novità è naturalmente il cambio di governo che spinge le categorie a cercare nuova compattezza per formulare la chiara richiesta di una legge quadro. L’ha sostenuto con forza Giampaolo Sodano, Eagle Films, fresco di nomina alla presidenza dell’Unidim, che vorrebbe una “lobby che trasformasse la cultura imprenditoriale di questo settore in leggi” e che metterebbe “al centro del sistema l’impresa e non gli autori”. In sostanza, meccanismi fiscali in luogo di finanziamenti, deregulation in certi settori (la finestra tra sfruttamento in sala e home, per dirne uno). Sodano chiede anche uno sforzo all’Anica per essere “meno polverosa” e tener conto di tante realtà che stanno fuori dalle associazioni (Lucisano annuisce non del tutto convinto). “Moretti, che vince a Cannes, di quale cinema fa parte?”, si chiede l’ex manager Rai. E ancora osserva che nell’unione distributori non trovano posto Mikado, K Films o Teodora.
Lionello Cerri, vicepresidente Anec, pensa la rinascita del nostro cinema in termini di organizzazione. “Occorre conoscere il proprio pubblico e organizzarlo”, afferma. Immagina una vertenza cinema di cui tutti possano discutere. Ma contribuirà alla nuova stagione soprattutto con due film ambiziosi e attesi: il nuovo Piccioni Luce dei miei occhi e il nuovo Soldini che ora s’intitola Brucio nel vento (già Ieri) e ha tutta l’aria di non voler replicare le atmosfere di Pane e tulipani neanche di striscio.
Intanto Alberto Francesconi, presidente degli esercenti, traccia un bilancio positivo, anche se non lineare, dell’anno trascorso, che ha visto un aumento di biglietti venduti del 7,81% (+8% degli incassi): tre i nostri titoli nella top ten (Chiedimi se sono felice, L’ultimo bacio e Bodyguards). Bel risultato per un cinema italiano che, restringendo il campo ai primi sei mesi del 2001, è salito dal 13,04% al 22,60%.
Il trend incoraggia iniziative tra cui l’apertura (un tema controverso, questo) di altri 315 schermi nei prossimi 18 mesi, sperabilmente non nelle grandi città e non tutti al centro-nord. Secondo Francesconi, “il successo passa per il multiplex e l’ammodernamento delle sale”. Ma l’investimento richiede il “prolungamento della stagione” oltre gli otto mesi classici del mercato italiano: e su questo i distributori non sembrano tutti disponibili (ma la Buena Vista è particolarmente attenta, la Fox anche).
Qualcosa è cambiato, insomma. E lo dimostra anche il clima delle Giornate. Tra le tante cose c’è una maggiore attenzione al cinema europeo, oltre che italiano (protagonista domenica con la sfilata di autori quasi pronti): tra i film anticipati l’unico americano è lo psico-thriller scolastico The Hole (già presentato a Taormina) e vanno invece forte i francesi (oltre al Patto dei lupi anche Omicidio in paradiso e Le Placard). Unico italiano Tutta la conoscenza del mondo di Eros Puglielli, che uscirà nelle sale il 31 luglio grazie alla Lantia. Sarà che le major vogliono sparare tutte le cartucce a Venezia?
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