“Il cinema giovane Italiano: come aiutarlo?”. È una domanda che molti addetti ai lavori nel settore dell’audiovisivo si pongono costantemente, ed è anche il titolo del forum organizzato il 25 marzo dal Cinecircolo Romano in occasione della VI edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime.
Per l’occasione, il vice presidente del Circolo Francesco Pernetti redige un articolo, su ‘Qui Cinema’, rivista dell’associazione, in cui avanza delle proposte, dalla produzione di prodotti già bilingue, per accedere facilmente ai fondi Eurimages, a una campagna di informazione su come accedere alle agevolazioni fiscali tax credit e tax shelter. Tra le varie, c’è anche la proposta di utilizzo di circuiti alternativi, cinecircoli e sale d’essai, per proporre i film in via preliminare al cosiddetto “pubblico cinefilo” (tra cui naturalmente ci sono i soci del circolo), per poi far entrare quelli col più alto indice di gradimento nei grandi circuiti di distribuzione. “Il tutto attraverso un ente di coordinamento che potrebbe essere Cinecittà Luce“, si legge nell’articolo. E Cinecittà Luce dà il suo patrocinio anche al Premio, assieme, tra gli altri, a MiBAC, Regione Lazio – Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport.
A presentare la manifestazione alla stampa, introdotti da Franco Mariotti, ci sono il presidente del circolo Pietro Murchio e il presidente del sindacato dei critici cinematografici Bruno Torri, a cui si aggiunge presto l’assessore Giulia Rodano. “Nonostante l’interruzione, i progetti per supportare l’audiovisivo nella nostra Regione vanno avanti”, dice l’assessore. “Abbiamo supportato molti piccoli festival, spesso unico spazio dove il cinema giovane può farsi vedere. Ma non basta. Abbiamo messo su un bando pubblico per produzioni con almeno un anno di vita, che possono finanziare fino all’80% dello sviluppo di opere audiovisive e di animazione. Il problema è come far girare queste opere, come lasciarle in sala per un periodo che superi l’uscita tecnica di un solo week end”.
Spetta a Murchio presentare nello specifico l’iniziativa del premio/festival, che vede in sostanza presentate dieci opere prime italiane di cui tre in concorso (Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, Dieci inverni di Valerio Mieli e La doppia ora di Giuseppe Capotondi). I film vengono proiettati in orari diversi, per permettere di partecipare a ogni fascia di pubblico, e il migliore viene scelto dagli spettatori, attraverso un sistema di valutazione con schede consegnate prima delle proiezioni. Oltre al premio, al vincitore viene consegnato un invito per partecipare, a luglio, al Festival Cinema DaMare, portando il suo film in una delle piazze dove si svolge la manifestazione itinerante. Per aggiungere la possibilità di premiare, oltre ai registi, giovani attori, si aggiungono al lotto anche film che non sono opera prima, come Ex di Fausto Brizzi, Il grande sogno di Michele Placido e Fortapàsc di Marco Risi, che sarà tra l’altro tra gli ospiti della kermesse. Concorrono tra gli attori Cristiana Capotondi, Miriana Raschillà , Jasmine Trinca, Libero De Rienzo, Michele Riondino e Filippo Timi, mentre tra gli altri film ci sono Mar Nero di Federico Bondi, La siciliana ribelle di Marco Amenta, Diverso da chi? di Umbero Carteni e Piede di Dio di Luigi Sardiello, che interverrà prima del forum.
L’associazione offre alcuni dati alla riflessione: “Nel 2009 sono uscite in sala 30 opere prime italiane. Gli incassi sono stati di circa 20 milioni di euro, ovvero il 20% del totale dei film italiani. Di questa cifra l’85% è stato però incassato solo da due film, Cado dalle nubi e Diverso da chi?, 9 opere su 30 hanno avuto il finanziamento MiBAC, mentre le restanti erano produzioni indipendenti. In quasi tutte le opere c’è lo zampino di Rai Cinema, come produttore o coproduttore”. Dalla platea, Carlo Brancaleoni ringrazia.
C’è tempo ancora per segnalare una mostra d’arte organizzata collateralmente all’evento e per qualche riflessione di Bruno Torri: “I giudizi sui film ovviamente sono soggettivi. A me è dispiaciuto ad esempio non vedere selezionato Good Morning, Aman, pur con tutti i suoi difetti. Ma tutte le opere scelte si distinguono per un criterio di originalità e per la possibilità di far presa sul pubblico. Ribadisco – aggiunge Torri – che per le opere prime e in generale per la cultura è fondamentale l’apporto delle istituzioni, MiBAC, Cinecittà Luce, CSC. Perché i privati supportano i cinepanettoni e in generale i prodotti che ne hanno meno bisogno”.
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