“Si parla sempre di Visconti, Antonioni e Fellini, ma mai di Luigi Zampa. Sarà perchè loro hanno a sostenerli fondazioni e associazioni e lui niente”. C’è un pizzico di amarezza nelle parole con cui Alberto Sordi ricorda il regista scomparso il 15 agosto di dieci anni fa. Eppure Zampa era “Un grande regista, uno dei più importanti, ormai totalmente dimenticato e senza un apparente motivo” continua l’attore che aggiunge: “Era solo una persona normale che non ostentava la sua cultura e rideva facilmente. Eravamo cresciuti insieme e c’è sempre stato tra noi un grande affiatamento così, come mi è capitato anche con altri registi, sui miei ruoli davo il mio contributo e lui accettava sempre i miei suggerimenti”. Sordi ha girato con il regista numerosi film tra cui L’arte di arrangiarsi (1954), Il vigile (1961), Il medico della mutua (1968) e Bello, onesto emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata (1972).
Luigi Zampa, nato a Roma il 2 gennaio del 1905, iniziò la carriera artistica come scrittore e autore di commedie, per poi approdare al cinema con gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Esordì nel dopoguerra con film come L’attore scomparso, Un americano in vacanza e Vivere in pace che ha riscosso un grande successo anche negli Usa. In collaborazione con lo scrittore siciliano Vitaliano Brancati, realizzò, tra il 1947 e il 1955, la trilogia formata da Anni difficili, Anni facili e L’arte di arrangiarsi. Autore poliedrico, Zampa si è cimentato in diversi filoni: dell’impegno sociale di Processo alla città del 1952, con cui ha ottenuto grande consenso della critica, alla comicità grottesca di Anni ruggenti e Il medico della mutua. Anche dopo aver intrapreso la carriera di cineasta, non abbandonò mai il suo primo amore: la scrittura. Nel 1957 uscì il primo romanzo Il successo seguito, nel 1962, da Sazio di giorni.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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