Sophie Kinsella “porta” sul grande schermo il suo segreto

Can you keep a secret?, dal romanzo di Kinsella, che con Daddario protagonista hanno presentato il film ad Alice nella Città


Era il 2009, era (il film) I love shopping, erano Isla Fisher per Rebecca Bloomwood, e Huge Dancy per Luke Brandon a dar corpo agli omologhi del romanzo pubblicato nel 2000, il primo firmato dall’autrice letteraria con il nome d’arte Sophie Kinsella (dal ’95 firmava Madeleine Wickham): stessa Sophie ma altro libro, e altro film. Dallo scritto Can you keep a secret? (2003), ecco l’opera per il grande schermo, diretta da Elisa Duran e interpretata da Alexandra Daddario, entrambe insieme alla Kinsella a Roma per presentare il film ad Alice nella Città: “È stato anzitutto un reciproco supporto femminile, qualcosa per me di molto importante. Quando sono stata coinvolta, i diritti del libro erano già stati acquisiti e la sceneggiatura già avviata, la produzione aveva anche già pensato a me per il ruolo, cosa che ho apprezzato perché si tratta di un libro divertente ma anche profondo: è una storia incentrata sulle donne e a me piaceva l’idea che ci fossero donne in posizioni di potere, per questo m’ha soddisfatta essere coinvolta anche come produttrice”, dice l’attrice americana.

“È stata un’esperienza molto felice. La società di produzione ha espresso interesse per il mio libro, mi sono resa conto che davvero lo amavano, ho potuto dare qualche mio contributo nella sceneggiatura, sono stata qualche volta sul set e anche io ho avvertito una bella presenza femminile”, conferma Sophie Kinsella, a cui la regista Duran dà seguito, soprattutto da un punto di vista creativo: “E’ stata una grande responsabilità mettere in scena un libro così amato: l’ho trasposto aggiornandolo un po’, ma spero di aver conservato lo spirito del romanzo”, affermazione confortata dalla scrittrice inglese: “Il libro è stato scritto anni fa e la loro abilità è stata renderlo contemporaneo, pur rimanendo fedeli al mio scritto, probabilmente perché la storia ha un cuore universale, ma questa versione restituisce una sensazione di freschezza”.  

La Emma Corrigan inchiostro su carta di Sophie Kinsella prende corpo al cinema con Alexandra Daddario appunto, che su un turbolento volo aereo verso New York, in una sequenza di due minuti cromometrici, animata da concitato panico – ironico spettacolo per lo spettatore – confessa al suo sconosciuto vicino di posto tutti i suoi segreti più personali, restituendo qui il tratto con cui la Kinsella, nelle pagine di carta, con abile verve racconta l’essere maldestra e naïf della sua protagonista, anche se complessivamente il film sfuma un pò il brio dello scritto, più definito, più incalzante, più accattivante, a favore – nel film – di toni immaginabili e melensi, facendo un po’ perdere la vivacità alimentata anche dal concetto di segreto insito nel racconto, essendo che il compagno di viaggio di Emma si scopre presto essere Jack Harper (Tyler Hoechlin), fondatore dell’azienda Panda, che produce prodotti dietetici bio, di cui lei è junior marketing assistent.

Come si conosce dal libro, senza rischio di spoiler, la trama si snoda tra imbarazzo e corteggiamento, fino al lieto fine, anche se Jack non è proprio esente dall’avere anche lui un segreto, che si chiama Alice… e sul tema Alexandra Daddario riflette che: “Ci sono vari tipi di segreti, quelli da svelare e altri che è meglio tenere per sé: certo un segreto crea connessioni tra gli esseri umani. Penso sia sempre importante essere onesti su emozioni o sentimenti”. 

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