Song ‘e Napule torna in sala. Il distributore Microcinema, che ha creduto in questo titolo fin dal Festival di Roma, lo rilancia nelle sale, con l’obiettivo di farlo diventare il cult dell’estate. Tra le pellicole uscite quest’anno in Italia, solo Il capitale umano di Virzì ha ottenuto più riconoscimenti dai maggiori premi nazionali, considerando i 4 Nastri d’argento, 2 David di Donatello e un Globo d’oro conquistati nell’ultimo mese dal film dei Manetti Bros. E in un momento storico in cui la stragrande maggioranza dei film non è più presente nelle sale dopo il terzo o quarto weekend, Song ‘e Napule arriva al suo 12° fine settimana ancora in ben 30 sale, una tenitura che non era stata ottenuta neanche dal campione di incassi Checco Zalone con Sole a catinelle. Inoltre, il film ha riportato in auge la musica napoletana, come dimostrano i tanti riconoscimenti ottenuti sia dalla colonna sonora che dalle canzoni (“A Verità” di Franco Ricciardi e “Song ‘e Napule” cantata da Giampaolo Morelli), ma anche la capacità dei realizzatori di puntare i riflettori su una scena napoletana originale e forte.
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025