Lo Stato francese offre sostegno finanziario già dalla fine degli anni ’50 alla produzione cinemtografica nazionale. Come in altri campi della vita politica, anche nella promozione dell’industria cinematografica la Francia esprime posizioni ai limiti del nazionalismo. Basta pensare che una quota consistente del punteggio qualificante per i finanziamenti (20 su 100) dipende dalla lingua usata durante le riprese (il francese naturalmente).
Il concetto di nazionalità linguistica e produttiva provilegiata si è esteso definitivamente alle coproduzioni europee solo nel 1999, con il Decreto 99-130 del 24 febbraio, che introduce un sistema di punteggio per il cast tecnico e artistico appartenente ai paesi comunitari o con cui esistono accordi sulla produzione audiovisiva.
I finanziamenti pubblici al cinema sono gestiti completamente dal CNC- Centre National de la Cinématographie. I fondi erogati sono relativamente limitati. Il costo medio di un film prodotto in Francia è di circa 8 miliardi di lire. Quelli ammessi al sostegno statale nel 1998 sono stati 183, per una media di fondi ricevuti di 1 milardo e 100 milioni ciascuno. Nel 1998 gli investimenti totali nella produzione di lungometraggi di fiction in territorio d’oltralpe hanno raggiunto la cifra di 1.450 miliardi.
Esistono due forme ben distinte di finanziamento: il Soutien Automatique (sostegno automatico), per ottenere il quale è sufficiente iscrivere un film presentando in dettaglio il budget richiesto per la realizzazione, che deve essere giudicato equo in base alla sceneggiatura e al cast.
Una commissione composta da 18 membri titolari e 18 supplenti, scelti fra i rappresentanti delle categorie professionali cinematografiche (distinti per sigla del sindacato di appartenenza), certifica la congruità del bilancio – senza alcuna valutazione specificamente artistica. Sulla base dei dati forniti (su moduli disponibili on line), viene in seguito computato il coefficiente pertinente al film, che verrà moltiplicato per gli incassi ottenuti nei primi cinque anni di incasso in sala e nei primi otto di diffusione televisiva.
Il lasso di tempo necessario non è il solo limite: i fondi ottenuti sono depositati su un conto bancario aperto dallo stesso CNC e vengono sbloccati solo per consentire la produzione di un nuovo film. Peraltro, questo meccanismo sembra incoraggiare la durevolezza delle società di produzione e la continuità della loro impresa.
Per il cinema più specificamente indipendente, dal 1960 esiste la cosiddetta Avance sur Recettes (anticipo delle spese), distribuita con notevole parsimonia: su una media di 500 domande annue, ne sono state accolte 15 nel 1993 e 3 nel 1998.
In questo caso, la commissione è più vasta di quella per il sostegno automatico e i componenti sono ignoti. Il giudizio avviene in due tappe, prevedendo una sorta di “appello”. Sono previsti anche finanziamenti per la riscrittura di sceneggiature non soddisfacenti ma giudicate promettenti.
Categorie protette, i film coprodotti con Paesi del Sud del mondo e con il Canada (unico altro grande paese francofono, sebbene appartenente all’emisfero ricco e all’ex impero britannico: potenza del culto per l’identità linguistica).
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