Short Skin, “Le fragilità del sesso nell’Italia del machismo”

L'opera prima di Duccio Chiarini passa in Generation e sarà in sala ad aprile con Good Films


BERLINO – “Sembra quasi di stare nella Sicilia degli anni ’60: si parla pochissimo delle fragilità legate al sesso, in Italia vige ancora un forte machismo, la virilità è un argomento molto delicato”. Lo afferma Duccio Chiarini, il regista 37enne che, dopo il successo del documentario Hit the road, nonna, ha esordito nel lungometraggio di finzione con Short Skin, storia di un adolescente alle prese con una malformazione al prepuzio che gli impedisce di masturbarsi e di scoprire serenamente la sua sessualità.

Realizzato grazie ai 150mila euro di Biennale Cinema College e approdato a Berlino nella sezione dedicata ai ragazzi, Generation, Short Skin ha avuto tempi di gestazione molto rapidi – e un set di quattro settimane – soprattutto grazie all’argomento insolito e originale. Che ha incuriosito, piuttosto che spaventare. “All’inizio tendevo a non dire che si trattava di un’esperienza vissuta in prima persona – ci ha detto il regista – provavo un certo imbarazzo. Poi, quando durante il laboratorio di sceneggiatura si metteva in dubbio la credibilità della vicenda, mi sono fatto coraggio e l’ho detto: la mia confessione è stata molto apprezzata. Quella di Short Skin, con il suo umorismo malinconico, è esattamente il tipo di storia che mi interessa raccontare come regista”.

Nel film, il problema intimo colpisce Edoardo (Matteo Creatini) proprio nell’età critica della scoperta del sesso e lo rende tremendamente insicuro con i suoi coetanei, soprattutto di sesso opposto. “Hanno paragonato spesso Short Skin al cinema di Virzì – racconta Chiarini – Ne sono contento perché adoro i suoi film e capisco anche che il mio protagonista possa somigliare a quello di Ovosodo, ma la mia è una storia tutta diversa”. Nato dalle suggestioni offerte dal fumetto di Gipi La mia vita disegnata male combinate con l’esperienza autobiografica del regista, Short Skin uscirà in Italia il 23 aprile con Good Films ed è stato già venduto a Francia, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Australia, Hong Kong. Intanto Duccio Chiarini è già al lavoro sul suo prossimo progetto: un film prodotto da Valerio Mastandrea. Anche questo, in parte, autobiografico.

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08 Febbraio 2015

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