TORINO – E’ una primizia lo Short Film Market, il mercato del corto che si è svolto per la prima volta al 34° Torino Film Festival. “Una novità assoluta in Italia”, come spiega Emanuela Martini, che ha sostenuto con convinzione questa iniziativa, insieme alla Film Commission Torino Piemonte e al Museo Nazionale del Cinema. Lo SFM è nato da un’idea di Jacopo Chessa, attivo direttore del Centro nazionale del cortometraggio. Per tre giorni, dal 18 al 20 novembre, gli operatori del settore hanno avuto modo di incontrarsi e confrontarsi, di vedere cortometraggi, anche grazie a una video library, di fare incontri one-to-one, pitch e di prendere parte a eventi dedicati ai diversi progetti. Il corto è stato non solo un fenomeno culturale ma ha trovato una valenza economica con trenta buyers internazionali invitati a scoprire le novità.In particolare con Oltrecorto sono stati presentati cinque corti come nucleo di futuri lungometraggi o serie tv, tra questi gli italiani La partita di Francesco Carnesecchi e Christian di Roberto Saku Cinardi. I progetti selezionati avranno a disposizione dei tutor che ne seguiranno lo sviluppo futuro dando valutazioni precise. Si è parlato anche di sostegno che arriva da fondi regionali, europei e dallo Stato. E se nella nuova legge,come sottolinea Jacopo Chessa, “la parola cortometraggio non c’è, i decreti attuativi potrebbero dare spazio proprio al tema della diffusione, che è il tallone d’Achille per questo settore. Certo, non si può tornare alla programmazione obbligatoria prima dei lungometraggi, come negli anni ’50, ma la promozione va ripensata in modo organico, magari con un ufficio ad hoc a Luce Cinecittà”.
Per Paolo Manera, direttore della FC Torino Piemonte, “il corto non è il mondo dei piccoli film e dei registi sconosciuti, ma un settore chiave della ricerca di nuovi talenti e idee”, mentre Ludovica Fonda di Mediaset, tra i promotori di Oltrecorto, sottolinea come alcuni dei migliori film italiani della scorsa stagione nascano proprio dallo sviluppo di cortometraggi come ad esempio Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti. Per un’industria sempre più alla ricerca di idee fresche, il settore può rivelarsi davvero strategico.
Tremila spettatori in più per questa edizione, che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione e indicano che il Torino Film Festival è una realtà consolidata per tutti gli amanti del cinema
Il premio al miglior film del concorso va all'opera prima cinese The Donor di Qiwu Zang, miglior attrice a Rebecca Hall per Christine di Antonio Campos, miglior attore a Nicolas Duran per Jesus di Fernando Guzzoni. Miglior film per Italiana.doc è Saro di Enrico Maria Artale, Premio Speciale della giuria a Moo Yadi Filippo Ticozzi
"Si chiude un'edizione del Tff di grande qualità e successo di pubblico, con un aumento di copertura dei media anche internazionali che testimonia come il festival, ancora oggi particolare e coerente con le sue origini, sia amato e seguito da chi si occupa di cinema nel mondo". Lo ha detto il direttore del Museo del Cinema di Torino, Alberto Barbera
Il regista di Z L'orgia del potere e di Missing ha ricevuto a Torino il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera salutato da un videomessaggio di Riccardo Scamarcio. In questa intervista parla di cinema e di impegno civile, di Fidel Castro e di Donald Trump, dell'Europa e dei rischi che corre ancora oggi la democrazia. E denuncia: "Netflix quando produce pretende il final cut e fa quello che vuole del film"