Shigeru Umebayashi: “Un compositore è un cercatore di suoni”

"Vorrei lavorare con Scorsese" ha rivelato il compositore giapponese Shigeru Umebayashi, in occasione della Masterclass organizzata dalla Festa del Cinema di Roma, che gli consegnerà il Premio alla carriera


ROMA – In molti lo hanno conosciuto per la prima volta per la struggente colonna sonora di In the Mood for Love, film di Wong Kar-wai del 2000, ma da allora Shigeru Umebayashi – per gli amici Ume – è uno dei più rilevanti compositori di colonne sonore di tutto il Giappone. Uno dei pochi musicisti che ha lavorato frequentemente con cineasti occidentali, dalla nostra Roberta Torre a Tom Ford, passando per Peter Webber. Ospite della Festa del Cinema di Roma 2023 per ritirare il Premio alla carriera, Umebayashi ha tenuto un incontro con il pubblico, una vera e propria masterclass in cui ha potuto raccontare le tappe più importanti della sua carriera e il suo approccio al mestiere di compositore.

Dopo una carriera da rocker, nella duo EX, Umebayashi ha iniziato per puro caso a lavorare per il cinema. Il film Sorekare del 1985 ha rappresentato per lui un punto di svolta: “Qui per la prima volta ho preso consapevolezza dell’atto del comporre una colonna sonora. – ha dichiarato – A casa avevo solo una chitarra, quindi avevo affittato uno studio per potere usare un pianoforte. Avevo visto il film e mi sembrava perfetto anche senza musica, non mi venivano idee, ma poi con il tempo una melodia è cominciata a crescere dentro di me. Ho preso uno un registratore a cassetta, ho registrato la melodia e l’ho fatta sentire al regista, che è stato molto contento. Quella è stata la prima volta che ho orchestrato un mio pezzo, che ho scritto uno spartito. È lì che ho preso coscienza di cosa volesse dire essere un compositore”.

“Per la creazione di una colonna sonora bisogna essere totalmente liberi, più siamo liberi più siamo in gradi di creare qualcosa di completamente originale. – ha aggiunto, nel tentativo di individuare gli elementi cruciali della sua musica – Bisogna avere una melodia in testa e un’idea precisa, e poi bisogna provare un determinato sentimento di amore verso il film a cui stiamo lavorando. Ho avuto la fortuna di creare colonne sonore per film di diversi paesi. Ma non mi approccio utilizzando gli strumenti tipici di quella nazione, potrei farlo ma cerco di essere libero nel mio approccio. In Mare Nero, che è il mio primo film italiano, Roberta Torre non ha mai messo bocca sulla mia composizione. Nella scena di apertura si sente uno Shakuhachi, un tipico flauto giapponese che di solito si associa ai film di samurai. Per Roberta era meraviglioso, ma ho potuto sceglierlo solo perché mi sono approcciato alla colonna sonora con la mente aperta”.

“Essere un compositore vuol dire dare una prospettiva diversa della stessa opera attraverso la musica. – ha detto il musicista – Quando compongo sembro un bambino. Cerco il tono giusto al pianoforte. Se premo un tasto che non fa parte di quel film è come se si allontanasse da me, appena trovo quello giusto, invece, è come se si avvicinasse. Nella mia testa permangono le immagini del film, i dialoghi della sceneggiatura. Il lavoro del compositore non è altro che tirare fuori suoni dalle immagini. Siamo cercatori di suoni. Credo sia fondamentale la percezione che abbiamo degli esseri umani. Il compositore non timbra un cartellino. Esattamente come un calciatore che può calciare la palla solo quando gli arriva, noi dobbiamo aspettare la chiamata di un regista, ma nel frattempo dobbiamo tenerci in allenamento per essere pronti alla chiamata. Dobbiamo comporre ogni giorno, osservare le persone e l’ambiente che ci circonda, per essere pronti a sentire e percepire i film per cui dobbiamo comporre”.

Infine, Umebayashi ha rivelato quale sia il regista per cui vorrebbe davvero realizzare una colonna sonora: “Vorrei collaborare con Martin Scorsese. Credo che la sua sia una carriera molto divertente, a prescindere dalle opinioni sulle sue opere. L’ho incontrato solo una volta e vorrei davvero tanto lavorare con lui, ma deve essere lui a chiamarmi”.

Carlo D'Acquisto
18 Ottobre 2023

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