“Shambhala è un’immagine di qualcosa che sta per arrivare e che si manifesterà… è un mistero, una via nascosta” con queste parole il trailer introduce Shambhala: la vita segreta dell’anima, opera di Andrea Canetta, prodotta dalla Radiotelevisione Svizzera.
Il soggetto è il Paradiso di Shambhala, descritto spesso come una dimensione parallela, di certo una terra dai mille nomi: gli Hindu la chiamano “Paradesha” o “Aryavarsa”; i buddhisti “Shambhala”; i cinesi la conoscono come “Hsi Tien”, il paradiso di Hsi Wang Mu, la Regale Madre dell’Occidente. Per i russi è “Belovodye” e “Janaidar”, per cristiani e ebrei “Il giardino dell’Eden”. Racconti, leggende e miti di questo luogo, senza mai individuarne la collocazione geografica: da qualche parte fra l’Himalaya e il deserto del Gobi, la credenza vuole che chi la trovi possa raggiungere l’immortalità, un miraggio che ha affascinato e ossessionato le personalità più disparate. Gesù durante i cosiddetti “anni silenti” avrebbe compiuto un lungo viaggio in Oriente, raggiungendo la catena Himalayana e attraversandola, per poi dirigersi nuovamente in Palestina. Shambhala sembra fosse la meta da raggiungere prima di portare a termine la propria missione terrena. Nel corso del tempo il mito di Shambhala ha continuato ad affascinare e interessare.
L’opera di Canetta è un suggestivo cammino tra luoghi incantevoli e voci di mistiche che cercano di fornire il suggerimento per l’avvicinamento: al contempo si tratta di un viaggio capace d’incantare, alla ricerca di umanità, saggezza e consapevolezza interiore. Distribuito da Delta Star Pictures, il documentario è disponibile in contemporanea in Italia e all’estero (Germania, Polonia, Austria e Inghilterra) su CHILI e nei prossimi giorni su UamTv e Amazon Prime.
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