Sexxx, il sesso è sacro

Da un balletto di Matteo Levaggi messo in scena alla Lavanderia a Vapore di Torino, Davide Ferrario ha tratto un film, inseguendo le sue ossessioni per il corpo e la visione


TORINO – “Una volta Diego Abatantuono, mentre giravo Figli di Annibale mi disse: due cose andrebbero proibite per legge, il matrimonio e il balletto. Sul matrimonio sono abbastanza d’accordo, sul balletto non più”, così Davide Ferrario scherza sulla genesi di Sexxx, il suo film costruito attorno allo spettacolo di danza contemporanea di Matteo Levaggi, presentato al Torino FF. Andato per caso a vedere Sexxx, opera del Balletto Teatro di Torino alla Lavanderia a Vapore, “attratto dal titolo e dalla location”, ha proposto subito al coreografo di filmarlo. Ne è uscita un’opera che ti affascina e ti avvolge nel restituire la tessitura dei corpi di tre coppie di danzatori – quasi nudi, con indosso solo una calzamaglia trasparente che evidenzia l’organo sessuale, con il torace o il seno scoperti – evocando una moltitudine di significati e stimoli, tra baci, contatti forti e ripulse. E’ lo stesso regista a spiegare che “il corpo e il suo linguaggio sono da sempre tra i temi che mi interessano di più, a cominciare dal mio film Guardami, Sexxx è così una ricognizione visuale sulla messa in scena del nudo, dai nudi classici di Tintoretto e Palma il Vecchio ai set porno a Budapest frequentati a fine anni ’90 per la preparazione di quel film, dal sesso casuale contemporaneo al corpo che invecchia dei settantenni”. E non a caso usa le parole di Allen Ginsberg sulla santità del corpo in tutte le sue parti nella celebre e scandalosa L’urlo. “Sono uno che guarda per terra: il corpo è soma, peso, siamo legati alla forza di gravità, anche quando pensiamo di svolazzare lassù, la nostra dimensione è terrena, il corpo dà piacere, dolore, crea relazione. Essere materialista è l’unica maniera per me di essere spirituale”. 

“Sono stato colpito soprattutto dal modo in cui il coreografo era riuscito a prendere dei gesti e dei movimenti espliciti della comunicazione sessuale per trasformarli in linguaggio di danza. Ho cercato di riprendere il balletto come se raccontasse una storia, utilizzando uno stile strettamente cinematografico, quasi che la macchina da presa fosse un altro elemento della coreografia, spesso aggiungendo movimento a movimento”, spiega ancora il regista che con Tutta colpa di Giuda aveva sperimentato il musical. Uno dei filoni esplorati – ma meriterebbe un ulteriore approfondimento – è proprio quello della sessualità nelle età della vita: ai corpi perfetti, scattanti ed erotici dei danzatori – a cui Levaggi aveva chiesto anche di rispondere a un questionario piuttosto esplicito sulle proprie abitudini sessuali – si sovrappongono e contrappongono i corpi di due persone anziane, un uomo e una donna, abbracciati su un divano. “Il corpo nudo degli anziani è qualcosa che si vede poco volentieri – dice ancora Ferrario – ma chiude il cerchio della riflessione visiva sull’argomento”.

Tra poco uscirà un altro suo film, L’Accademia Carrara. Il museo riscoperto che sarà al cinema con Nexo Digital per due giorni, il 9 e 10 dicembre all’interno della Stagione della Grande Arte al Cinema. E la Nexo porterà in sala anche Sexxx (nella prossima primavera) sempre con la formula dell’evento. Intanto Madonna, che conosceva Matteo Levaggi per aver lavorato con lui nel 2001 a una coreografia di un videoclip, ha chiesto di poter vedere il documentario. “A lei devo anche il titolo dello spettacolo – racconta Levaggi – perché avevo in casa il suo libro del ’92, Sex, ho solo deciso di aggiungere due x”.  

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22 Novembre 2015

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I Premi collaterali
Dustur di Marco Santarelli premiato due volte


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