Alla 31° edizione della Settimana Internazionale della Critica il film colombiano Los nadie del 27enne Juan Sebastián Mesa ha vinto il Premio del Pubblico – Circolo del Cinema di Verona. A The Last of Us di Ala Eddine Slim va il Premio Mario Serandrei-Hotel Saturnia per il Miglior contributo tecnico.
Los nadie (letteralmente “i nessuno”), girato in soli 7 giorni (ma immaginato per 8 mesi) e realizzato con appena 2mila dollari, racconta la storia di cinque amici che, nel pieno di una tarda adolescenza fatta di irrequietezza intensa, stupore, tenerezza inespressa e rabbia manifesta, sopravvivono ai margini di Medellín: una città che al tempo stesso li attrae e li esclude, li attira con le sue promesse ma li respinge con ostilità. Musica, street art e amicizia sono le loro armi di resistenza, nella speranza di un rito di passaggio che li sappia trasformare in qualcosa di diverso.
“Un film – spiega Mesa – che parla di una generazione di sognatori disincantati che sentono la necessità di abbracciare l’ignoto ed esplorare il mondo da soli, per scappare dai problemi e dalla violenza in cui sono immersi quotidianamente”. Ma che offre anche il ritratto di “un movimento, quello anarco-punk, tra i più enigmatici e radicali del nostro tempo”.
Il Premio Mario Serandrei-Hotel Saturnia per il miglior contributo tecnico va a The Last of Us di Ala Eddine Slim (Tunisia/Qatar/Emirati Arabi Uniti/Libano) per “la mirabile fotografia di Amine Messadi e il decisivo apporto sonoro di Moncef Taleb e Yazid Chabbi, che costituiscono un’autentica alternativa di narrazione a un film senza dialoghi, grazie a cui The Last of Us di Ala Eddine Slim porta a compimento un originale road movie esistenziale, tra intuizioni fantasmatiche e una descrizione quasi astratta della realtà”.
“Una conferma e una ripartenza. Il cinema alla SIC è vivo e vegeto – afferma Giona Nazzaro, delegato generale della Settimana Internazionale della Critica – Un cinema giovane e in sintonia con le cose del mondo. Juan Sebastián Mesa e Ala Eddine Slim, due registi che si rivelano al pubblico dotati di uno sguardo inconfondibile e già radicale. Due registi completamente calati nel presente proiettati verso il futuro”.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"