I serial killer a Cannes parlano italiano. Oggi è il loro turno.
Di Roberto Succo, in concorso, diretto da Cédric Kahn (La noia) e di Almost Blue esordio alla regia di Alex Infascelli passato oggi in vetrina della 40esima edizione della Semaine de la Critique.
Davvero un successo per il giovane regista italiano, a coronare una stagione già premiata dal botteghino, con incassi che hanno superano i 2 miliardi di lire.
“Dopo Venezia 2000”, ammette Infascelli, “mi ero quasi rassegnato al pensiero di aver realizzato un film poco adatto ai festival”. E invece eccolo a Cannes, per buona pace di pubblico e critica. Sul trampolino che lo lancia sulla scena internazionale.
Durante l’incontro pubblico, ospitato presso lo stand “Cinecittà a Cannes”, sono proprio i giornalisti stranieri a farsi più pressanti.
Chiedendogli chiarimenti sul suo psycho-thriller, sulla capacità di comprendere tre storie in una, sui suoi nuovi progetti.
E lui, sorridente e disponibile, a raccontare di aver raccolto alla proiezione alla Semaine il più bel complimento che avesse mai ricevuto: “Un ragazzo si è avvicinato e mi ha detto che il mio film è un Ufo”.
Una gioia per le orecchie di un regista che non gradisce affatto le collocazioni di genere. E che ama raccontare più con lo stomaco che con la testa.
Tanto che la guida del suo film-astronave, alias Lorenza Indovina, è pronta a testimoniare che Alex le ha consegnato il personaggio della poliziotta Grazia Negro solo con immagini, senza altre istruizioni.
“Mi è più facile sentire che pensare”, confessa Infascelli.
Ad agire, intanto, ci pensa Roberto Succo. Efferato pluriomicida di origini italiane, le cui vicende ispirano il film in concorso diretto da Cédric Kahn. Le stesse già raccontate in un libro omonimo scritto da Pascale Froment (pubblicato in Italia esattamente 10 anni fa da Marsilio, con il sottotitolo Storia vera di un assassino senza motivo) e messe in scena in una nota pièce teatrale di Bernard-Marie Koltès.
Un film che al contrario di Almost Blue concede ben poco alla sponda sperimentale, se non nella scelta di usare attori non professionisti.
D’altronde si tratta di una storia vera. Che parla italiano non solo nella cronaca di ieri, ma anche in quella di oggi. Perché il protagonista Stefano Cassetti (leggi l’intervista di Cinemazip), all’esordio su grande schermo, è nato a Brescia 26 anni fa. Ora vive tra Milano e Marsiglia, guadagnandosi da vivere come designer free-lance. E mostra (ancora) poco piacere nell’essere sotto le luci della ribalta.
Antieroe per eccellenza, Cassetti non esalta né il fascino perverso del serial-killer, né quello delle star sulla Croisette. Ma il suo cuore batte da sempre per i film di Sergio Leone. Di lui sentiremo ancora parlare. Gli sono arrivate già nuove proposte. Mercoledi’ 16 maggio Roberto Succo esce nelle sale francesi e arriverà presto in Italia. Chissà se allora Stefano avrà deviso cosa fare da grande?
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk