‘Selfie’, ‘Normal’ e gli altri: i vincitori dei Nastri Doc

Sono cinque i film di Istituto Luce Cinecittà che ricevono premi e menzioni ai Nastri d’Argento Doc 2020


Selfie di Agostino Ferrente Miglior Film nella categoria Cinema del Reale, Life as a B-Movie: Piero Vivarelli di Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli nella sezione Cinema, Spettacolo, Cultura-Miglior Film, La prima donna di Tony Saccucci (ex aequo con Cercando Valentina di Giancarlo Soldi) in Miglior docufiction, Normal di Adele Tulli con la menzione speciale per Miglior Opera prima e Figli del Destino di Francesco Miccichè e Marco Spagnoli in Cinema & Storia per non dimenticare sono i film di Istituto Luce Cinecittà che ricevono premi e menzioni ai Nastri d’Argento Doc 2020, il cui evento finale va in streaming in rete sul canale YouTube dei Nastri, condotto da Laura Delli Colli e Maurizio Di Rienzo e conclude online – con la consueta compagnia dei Corti d’Argento – il 2020 dei Nastri nonostante il Covid.

Spagnoli e Micciché, con il produttore Mario Rossini intervengono dal Ghetto di Roma dove il docufilm sulla Shoah è stato girato. “L’operazione serve proprio a non dimenticare – dicono i registi – è la storia di quattro bambini che hanno vissuto la Shoah e le leggi razziali, che oggi sono grandi, e di come l’hanno vissuta nelle rispettive città”.

“Sono felice e onorata – dice invece Adele Tulli – Quello di Normal è stato un viaggio lungo, iniziato come una ricerca di dottorato, legato al mio percorso accademico e dunque una sfida. Questo riconoscimento chiude un cerchio, anche grazie al lavoro di AAMOD e Istituto Luce Cinecittà”.

“Era un anno pieno di film bellissimi – dicono i registi di Life as a B-Movie – e non ci aspettavamo di vincere, ma siamo contenti che si parli di nuovo del genere documentario. Il nostro film è stato proiettato alla Casa del Cinema due giorni prima del lockdown e speriamo di vederlo di nuovo su grande schermo. Vivarelli, paroliere ed eclettico regista, era stato dimenticato un po’ dal cinema italiano e noi lo abbiamo ricordato in maniera divertente e speriamo esaustiva, facendolo viaggiare da Venezia a Sitges”.

“Ringrazio in particolare due donne – dice Saccucci – la protagonista Licia Maglietta e la montatrice Chiara Ronchini, oltre all’Istituto Luce che ne ha permesso il percorso. La dimostrazione che si sia qui a ricevere un premio importante è la dimostrazione che se si tiene duro ce la si fa anche in momenti duri”.

“I personaggi sono persone – spiega Ferrente – e il regista ha il compito di raccontarli in maniera verosimile. Non siamo tutti nella stessa barca, ma nella stessa tempesta. Chi ha lo yacht e chi il gommone. In certi quartieri di Napoli si vive negli scantinati occupati e non è possibile isolarsi se si è positivi al Covid, tanto per dire. Ci vive gente dimenticata, che non ha il computer per la didattica a distanza. E’ una cosa di cui bisogna rendersi conto: i registi non possono cambiare il mondo ma almeno lo possono raccontare”.

Un evento insolito e originale che chiude in streaming l’annata dei Nastri d’Argento con l’ultimo bilancio di una stagione speciale vissuta comunque con grande passione, tra sale chiuse, festival annullati e i cinema in cui la pandemia ha spento gli schermi ma non l’entusiasmo di chi, nonostante tutto, continua a resistere. Tra i riconoscimenti assegnati c’è anche un ricordo per Valentina Pedicini, scomparsa da poco. Un’autrice che lascia anche ai Nastri d’Argento con la sua coerenza, la testimonianza di un impegno indipendente seguito dai Giornalisti Cinematografici con particolare attenzione fin dal tempo degli esordi e siglato proprio quest’anno dalla ‘cinquina’ finalista per la quale il Sindacato le dedica per Faith, l’ultima targa che purtroppo non è riuscita a ritirare.

E’ festa tra i cortisti per What ever happened to Darwin? di Leonardo Altieri, Sara Crippa, Giulia Manna, Maria Nocerino, giovanissimi animatori, i migliori dell’anno, del Csc, ora al lavoro tra Firenze e Torino, e per il Nastro andato al cortometraggio A cup of coffee with Marilyn, un premio al femminile, che Alessandra Gonnella ritira da Londra per la fiction. La giovanissima Maddalena Stornaiuolo, con il suo coautore Antonio Ruocco, Premio speciale per Sufficiente, interviene da Scampia.

Con Giancarlo Scarchilli, per Storie di straordinaria ordinarietà da Roma è Farnoosh Samadi, per The role, a raccontare, in collegamento dall’Iran, il senso della lotta per la parità di genere che, con la violenza contro le donne, è il tema di due cortometraggi ai quali sono andate, per questo, menzioni speciali. Ancora: Ermitage-il potere dell’arte di Michele Mally vince tra eventi e film d’arte e ne parla Didi Gnocchi produttrice con il distributore Nexo Franco Di Sarro.

Oltre ai finalisti, nella selezione ufficiale sono due, tra i documentari, che il Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici ha deciso quest’anno di assegnare sul tema ‘Cinema & giornalismo’, per lo sguardo speciale su un taglio e un tema legato in qualche modo alle sensibilità degli autori su argomenti in sintonia con l’iniziativa del Sindacato. Il primo va a Oltre la sala, Le parole del cinema nella televisione pubblica di Giovanna Ventura, eroica rappresentazione del giornalismo televisivo dei ‘pionieri’, come già ricordato, nel viaggio televisivo tar i grandi festival del cinema, raccontato nel film da una guida speciale come Vincenzo Mollica, grazie a Rai Movie tra tagli e ritagli delle Teche Rai. Il secondo, dedicato a Carlo Vanzina, è per il film di Antonello Sarno annunciato un anno fa a Taormina proprio sul palcoscenico dei Nastri.

Coprodotto da Medusa e realizzato grazie al sostegno SIAE Carlo Vanzina: il cinema è una cosa meravigliosa è l’affettuoso omaggio ad un signore del set che se n’è andato troppo presto. Un film affettuoso e commovente, con tanti inediti di famiglia, la testimonianza delle figlie del regista, e il ricordo del fratello Enrico Vanzina, che con Antonello Sarno ricordò Carlo Vanzina proprio ai Nastri nel 2019.

Infine è Tosca la ‘protagonista dell’anno’ nei documentari per la sua performance eccezionale nel film di Emanuela Giordano Il suono della voce. Per i documentari sono stati 70 i film della selezione finalista. Per i corti tra i 10 finalisti sono state scelte anche le attrici dell’anno nel cortometraggio, Valeria Solarino e Claudia Potenza, protagoniste di Le abiuratrici di Antonio De Palo che hanno ricevuto il premio in occasione del lancio dello Smart Drive-In Short Film Festival, contest che si concluderà proprio ai Corti d’Argento 2021 che ospiteranno la premiazione dei vincitori.

IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE COMPLETA:

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10 Dicembre 2020

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