Porta la firma di Martin Scorsese il restauro di un capolavoro dimenticato del cinema messicano, Enamorada, diretto nel 1946 da Emilio Fernández, che arriva dall’8 aprile nelle sale grazie al progetto della Cineteca di Bologna “Il Cinema Ritrovato. Al cinema per la distribuzione dei classici restaurati”.
Presentato in anteprima lo scorso giugno alla 32ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, quandolo stesso Martin Scorsese presentò il film in Piazza Maggiore a Bologna, il restauro di Enamorada è realizzato da UCLA Film & Television Archive e The Film Foundation’s WorldCinema Project in collaborazione con Fundacion Televisa AC e Filmoteca de la UNAM e con il sostegno di Material World Charitable Foundation. Fernández con Enamorada e gli altri film girati negli anni ’40, frutto del sodalizio artistico con un maestro della fotografia come Gabriel Figueroa (sua sarà, ad esempio, la fotografia di Los olvidados di Luis Buñuel) ha segnato il profilo del cinema classico messicano.
“Se negli ultimi sei anni ben 5 Oscar alla regia sono andati ad autori messicani – ricorda il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli –, è anche perché il Messico, dagli anni ’30 all’inizio degli anni ’60, ha avuto una cinematografia di grande rilievo internazionale, con grandi registi, produttori, attori, attrici, sceneggiatori, direttori della fotografia. Oggi lo abbiamo dimenticato ma quei film esistono, anzi sono tornati in vita. Uno di questi, Enamorada, è stato scelto e restaurato da Martin Scorsese, grazie al supporto di Olivia Harrison, la vedova di George Harrison, che adorava il Messico e il suo cinema. Enamorada è un travolgente, commovente, carnale melodramma, ambientato durante la rivoluzione di Pancho Villa, incarnato da due meravigliosi interpreti come Pedro Armendariz e Maria Félix, all’inizio della loro carriera”.
Enamorada è una tempestosa storia d’amore sullo sfondo della rivoluzione messicana del 1917. José Juan Reyes (Pedro Armendáriz), un generale ribelle, si innamora della bella e altera Beatriz, interpretata da María Felix, nel film che la consacrò a star internazionale. Poco incline alla causa rivoluzionaria e dopo aver sdegnosamente resistito alla sua corte, l’indomabile bisbetica (l’ispirazione è infatti dalla “Bisbetica domata” di William Shakespeare) finirà per cedere alle sue lusinghe, seguendolo in fuga dalla città.
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