A un passo dai 50 anni del “Saturday Night Live”, vero e proprio fenomeno di costume che ha svelato alcuni dei più grandi geni della commedia americana, Jason Reitman arriva al cinema con un ensamble stellare di interpreti per raccontare gli attimi prima del primo indimenticabile episodio del programma televisivo. Con Saturday Night dunque scopriamo la vivace atmosfera che animava il backstage della prima versione del programma, precisamente alle 22:00 dell’11 ottobre 1975: un momento storico restituito con irriverenza, la stessa che ci sarebbe aspettati da uno sketch di SNL. Il film, presentato in anteprima alla diciannovesima Festa del Cinema di Roma 2024, arriverà come evento speciale nelle sale italiane il 21, 22 e 23 ottobre, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
La prima sfida di Reitman riguardava senz’altro gli interpreti. Come mettere in scena un racconto con protagonisti alcune delle leggende della commedia american? Da Chevy Chase a John Belushi, la sfida era tortuosa. Nel cast scelto però ritroviamo la fortuna del film, che brilla grazie a interazioni irriverenti, battute pronte, personaggi fuori dagli schemi. Tra gli interpreti, Gabriel LaBelle, Rachel Sennott, Cory Michael Smith, Ella Hunt, Dylan O’Brien, Emily Fairn, Matt Wood, Lamorne Morris, Kim Matula, Finn Wolfhard, Nicholas Braun, Cooper Hoffman, Andrew Barth Feldman, Kaia Gerber, Tommy Dewey, Willem Dafoe, Matthew Rhys e J.K. Simmons.
Non sempre l’aspetto richiama i personaggi incarnati, ma è nella prossemica, nella parlata, o nell’atteggiamento, che si nasconde un gioco di mimesi riuscito e spesso divertente. Certo, nessuno dei protagonisti offre una disamina sufficiente da poter restituire l’interezza dei comici messi in scena, ma il film funziona proprio in virtù di un approccio corale, che restituisce l’emozione di un momento storico la cui importanza era ignota persino ai suoi stessi protagonisti. Per quanto fortemente inserita nella storia della cultura statunitense, Saturday Night offre spunti – e risate – anche al pubblico italiano.
Il cuore del racconto rivela anche l’incredibile sforzo per mandare in onda il primo episodio di SNL. Molte le sfortune e molti giochi del destino hanno concorso a quell’incredibile serata dell’11 ottobre 1975. Addirittura, una trave del set rischia di ammazzare Belushi, una scenografia prende fuoco e tra droghe e scontri personali il protoSNL si rivela un circo magico, che da quella follia seppe trarre una rivoluzione. Giusto per non farsi mancare nulla, tra personalità fuori dagli schemi e vere e proprie stramberie, ecco che d’un tratto appare un lama.
È evidente molto presto che il lavoro di Reitman non possa essere preso sul serio da un punto di vista prettamente storico. Quella pentola a pressione di creatività e nevrosi è più una metafora di ciò che realmente fu, e molti sono i fatti simbolici che aiutano a riassumere l’assurdità di un momento in poche immagini e battute, senza troppa attenzione alla completa veridicità dei fatti. È, insomma, un’idea caricaturale e un po’ grottesca di ciò che accadde, eppure appare adeguata per catturare l’istantanea di un’atmosfera irripetibile. Una fiaba su un gruppo di adulti disadattati ma dannatamente divertenti.
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