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Sardegna, vocazione green e giovani registi
Tutti gli appuntamenti con la Fondazione Sardegna Film Commission che porta sulla Croisette idee di coproduzione e il protocollo sulla sostenibilità
CANNES – La Fondazione Sardegna Film Commission rilancia il progetto Heroes 20.20.20. dedicato alla sostenibilità della filiera audiovisiva europea, attenta alle pratiche green. Prima regione italiana pioniera dei Green Protocols, insieme all’Italian Film Commissions (IFC), la Sardegna, da oltre un anno, spinge l’attenzione internazionale sulla sostenibilità dei set cinematografici e propone nuove strategie di formazione dei professionisti dell’audiovisivo, con specifiche azioni di promozione e scambio tra i produttori europei, le Film Commission internazionali, i talent e gli ospiti sulla Croisette.
La delegazione sarda lancia i nuovi bandi per cortometraggi, serie per il web e documentari di Heroes 20.20.20. e, in occasione del 10° compleanno del Network Europeo di fondi regionali per il cinema Cine–Regio (http://www.cine-regio.org/green_vision) presenterà il Green Report “Sustainability in Vision” insieme a “Green Film Shooting”.
Gli appuntamenti sono fissati per martedì 19 maggio alle ore 16 presso il Next Pavilion al Marché du Film (5° piano) e venerdì 22 maggio alle ore 10 all’Italian Pavilion-Hotel Majestic. Le Regioni Europee coinvolte nel report dimostrano un comune impegno nel supportare le buone pratiche legate all’ambiente, attraverso la formazione e dei workshop dedicati, la sostenibilità nella produzione dei film stessi e valorizzando partnership con istituzioni locali e stakeholders territoriali.
Oltre al tocco green, in questa edizione del Festival in cui l’Italia è protagonista della Croisette, la Sardegna propone ai co-produttori europei i nuovi progetti di importanti autori, quali, tra gli altri, Bonifacio Angius, Salvatore Mereu, Giovanni Coda, Gianfranco Cabiddu, e molti giovani registi e produttori emergenti dell’isola. L’iniziativa di co-produzione avrà il suo culmine mercoledì 20 maggio alle ore 11,30 sempre all’Italian Pavilion all’Hotel Majestic; nel corso della mattinata si potrà partecipare all’incontro tra produttori internazionali e Film Commission italiane.
Cannes 2015
Le Figaro riflette sulla delusione italiana a Cannes
Il quotidiano francese dedica un articolo al disappunto degli italiani per il mancato premio al festival: "Forse è mancata una lobby organizzata"
Italian Pavilion, dove il nostro cinema parlava (anche) straniero
"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio
L’era Pierre Lescure al Festival di Cannes
Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"
I film italiani mai presi in considerazione per i premi
Rossy De Palma si lascia andare a qualche confidenza sul lavoro dei giurati: "Abbiamo pianto tutti con il film di Moretti, ma volevamo premiare la novità di linguaggio"