VENEZIA – Lila e Mo si incontrano a una fermata dell’autobus. Lila ha un problema che le impedisce di parlare. Mo è esuberante e chiacchierone. Lila studia per sostenere gli esami. Mo si mantiene con le corse clandestine. Gli opposti si attirano e s’innamorano. Mo, però, nasconde un pesante segreto. Si intitola semplicemente M il film che Sara Forestier presenta oggi alle Giornate degli Autori. Dopo averla vista in La tete haute di Emmanuelle Bercot, a Cannes un paio di edizioni fa, la ritroviamo oggi a Venezia nel ruolo di regista, senza rinunciare ad interpretare il film.
“Non è stata esattamente una mia decisione – spiega – inizialmente avevo scelto Adèle Exarchopoulos, ma non ruscivo a trovare un interprete giusto per il ruolo di Mo. Cercavo un ragazzo non famoso, volevo qualcosa di selvaggio. Ma tutti quelli che avevano questa spontaneità, erano carenti di tecnica, e non riuscivano a rendere il completo e complesso spettro di emozioni del personaggio. Adèle nel frattempo aspettava, ma non poteva più rifiutare ruoli. Quindi alla fine ho trovato un ragazzo adatto soprattutto perché simile al personaggio che cercavo, e mi sono calata nella parte. E’ una storia personale, perché anch’io ho avuto un ragazzo problematico. Era un illitterato, non sapeva leggere e scrivere e aveva un complesso di inferiorità nei miei confronti, questo lo portava anche ad essere molto aggressivo. Ho trovato questa vicenda molto cinematografica e mi ha ossessionato per molti anni. E’ un film sulla vergogna di sé e su come a volte in una storia d’amore si nascondono i propri difetti per piacere all’altro, anche se questo di fatto rischia di allontanarci. Un personaggi con un segreto è sempre interessante per il cinema. Il vero amore dovrebbe essere quello in cui possiamo mostrarci come siamo. Non volevo fare un film sociale o altro, ma un film sentimentale, e non voglio che parli alla testa ma alla pancia e al cuore degli spettatori. Come quando si mangia un piatto prelibato e il suo sapore ci torna in mente giorni dopo”.
Si è conclusa con gli interventi di Umberto Galimberti e Vincenzo Vitiello l’edizione 2017 di Lido Philo. La sala piena in cui talvolta si sono dovute aggiungere sedie per gli spettatori, è una conferma dell’interesse che il pubblico della Mostra di Venezia mantiene per occasioni di dibattito culturale critico
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Il ministro della cultura israeliana Miri Regev ha protestato per non essere stata invitata alla cerimonia degli 'Ophir', gli Oscar dello Stato ebraico in seguito al suo attacco contro il film Foxtrot di Samuel Maoz
La rassegna propone nella Capitale una selezione di titoli provenienti delle varie sezioni di Venezia 74, in versione originale con sottotitoli in italiano. Oltre 40 titoli nelle 11 sale coinvolte, interessando i quartieri Prati (Adriano, Eden, Giulio Cesare), Trastevere (Nuovo Sacher, Intrastevere), Pinciano (Barberini, Savoy, Mignon), il centro storico (Farnese, Quattro Fontane) e Testaccio (Greenwich)